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NO all'omofobia e alla transfobia

Il 17 maggio del 1990, l’Assemblea generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità cancellava l’omosessualità dagli elenchi delle devianze mentali . Dal 2005 tale data è stata celebrata dal movimento GLBTQ come Giornata Mondiale per la lotta all'Omofobia.

Lo scopo fondamentale è suscitare iniziative coordinate e visibili che avendo luogo lo stesso giorno, divenuto un appuntamento annuale, sollecitando i media e l’opinione pubblica relativamente ai problemi sollevati, evidenziandone l'evoluzione o l'involuzione.

La lotta all’omofobia non riguarda solo le persone omosessuali, ma anche le persone transessuali. Infatti, doveroso ed importante, è combattere contro la transfobia, che, pur distinguendosi dall’omofobia, in quanto riguarda l’identità di genere e non l’orientamento sessuale, rinvia comunque a processi sociali spesso vicini alle logiche omofobe. Soprattuo il problema interessa e deve interessare l'autorità pubblica e la volontà collettiva della società in quanto simbolo di una lotta alla violenza in ogni forma.

Giusto e fondamentale è considerare la discriminazione come un fenomeno generale, ma importante è anche combatterla nelle sue forme specifiche e l’omofobia è una di queste forme. Altrimenti il discorso e l’azione resterebbero astratti, indifferenziati, o addirittura confusi. La Giornata Mondiale Contro l’Omofobia consente di mettere l’accento specificamente sulla disuguaglianza tra le sessualità. La lotta all’omofobia sfocia necessariamente nell’affermazione dei diritti sessuali in generale, che si tratti di sesso, di identità di genere o di orientamento sessuale.

Tale Giornata rappresenta il pieno sostegno delle norme internazionali in materia di diritti umani e civili e un pieno rispetto dei Principi Fondamentali di Uguaglianza e Solidarietà su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale.

Oggi più di 30 nazioni nel mondo hanno aderito all'iniziativa e nel 2006 il Parlamento Europeo il Parlamento Europeo a larghissima maggioranza ha approvato una risoluzione dal titolo "Omofobia in Europa", nella quale tra l'altro invita gli Stati membri a prendere provedimenti contro l'omofobia. Purtroppo non tutti hanno aderito e con rabbia e delusione includo l'Italia in questo elenco.

L'Arcigay si è fatto promotore e coordinatore per il nostro Paese di questa Giornata e moltissime associazioni, GLBTQ e non, hanno risposto all'appello, oltre a diverse amministrazioni locali o organizzazioni sindacali.

Fondamentale è non scordare che in diverse Paesi del mondo omosessualità e transessualità sono condannati dalla legge come atti criminali. Doveroso è anche ricordare che la cultura fascista diffusa ancora oggi in Italia spinge a considerare le persone omosessuali e transessuali come perverse o malate, rendendole spesso oggetto di scherno e discriminazione. Proprio a causa di questa “tradizione” omofobica, molte persone con orientamento sessuale o identità di genere diverso dalla maggioranza tendono a nascondersi e spesso rinunciano, per paura di essere scoperti, al diritto di denunciare maltrattamenti, percosse o stupri.

Spesso, a causa di questo clima, molte persone non riescono ad accettare se stesse considerandosi "sbagliati", arrivando a sviluppare problemi psicologici seri che le portano fino al suicidio.

Spesso, troppo spesso, ci si ricorda che omosessuali, bisessuali e transessuali sono persone quando non ci sono più, quando la società li uccide troppo silenziosamente o troppo rumorosamente…ogni giorno.

 

Giuseppe Tonini