Comunicato Stampa dell'AAdP di solidarietà ai lavoratori della Tenda del Lavoro di Massa che lottano contro la perdita di tanti posti di lavoro nella provincia e la provocazione di un consigliere di A.N. che vuole smantellare questo presidio di denuncia di una situazione economica preoccupante.
LAccademia Apuana della Pace esprime la propria totale solidarietà ai lavoratori del territorio provinciale che da anni sono in lotta contro la continua perdita di posti di lavoro e lassenza di una risposta adeguata da parte delle forze economiche e politiche, tanto che li ha spinti, sostenuti da tutti i sindacati (compresa lUGL di destra) ad alzare nella piazza antistante la Prefettura e lAmministrazione Provinciale un tenda, che ricordi la loro condizione e denunci limmobilismo delle istituzioni.
LAccademia Apuana della Pace denuncia la gravità della provocazione lanciata dal Consigliere di A.N. al Comune di Massa Benedetti, che ha espresso la volontà, auto-eleggendosi per un istante sindaco della città, a smantellare la tenda, accompagnato da qualche bravo (di manzoniana memoria).
Ci domandiamo se qualche parcheggio sottratto ai cittadini sia più importante di un segnale che denunci limpoverimento, non solo del territorio, ma di centinaia di famiglie? O forse è più illegale occupare qualche metro quadrato di piazza rispetto a chi, spesso colpevolmente, sta lasciando intere famiglie senza un reddito?
Ci viene spontaneo domandarci se questa provocazione, come molte altre che sono state esternate ultimamente allinterno delle istituzioni dal sig. Benedetti, che non svolge certo un ruolo secondario a livello istituzionale, abbia una sua radice in una cultura lontana squadrista, che speravamo essere stata abbandonata dopo lo sdoganamento della destra? Il timore è che quel terribile gene appartenga ancora a molta della classe politica di questa parte e che solo apparentemente sia mascherato con un leggera patina di vernice.
Ci preoccupa perché questa provocazione nasce in un contesto cittadino spesso indifferente ai drammi di quanti concretamente stanno perdendo il posto di lavoro, e sembra più un gesto legato ad interessi di bottega che ad una visione di governo del territorio.
Una scelta legata più ad un perbenismo ipocrita, che si maschera dietro le convenzioni, dimenticando il vero dramma che sta dietro alla perdita del proprio lavoro.
Chiediamo alle forze politiche, sociali, culturali, economiche e commerciali, ma anche alle diverse comunità religiose, di isolare la provocazione del Consigliere Benedetti, esprimendo con forza la solidarietà ai lavoratori, ma ancor di più chiediamo alla città di fare propria la lotta per la difesa dei posti di lavoro, assumendola come scelta di civiltà, perché solo riuscendo a sentire proprio questo dramma e a condividerne la lotta, è possibile mettere in campo unidea alta di città e della politica.
IL PORTVAOCE AAdP
(Gino Buratti)
LAccademia Apuana della Pace esprime la propria totale solidarietà ai lavoratori del territorio provinciale che da anni sono in lotta contro la continua perdita di posti di lavoro e lassenza di una risposta adeguata da parte delle forze economiche e politiche, tanto che li ha spinti, sostenuti da tutti i sindacati (compresa lUGL di destra) ad alzare nella piazza antistante la Prefettura e lAmministrazione Provinciale un tenda, che ricordi la loro condizione e denunci limmobilismo delle istituzioni.
LAccademia Apuana della Pace denuncia la gravità della provocazione lanciata dal Consigliere di A.N. al Comune di Massa Benedetti, che ha espresso la volontà, auto-eleggendosi per un istante sindaco della città, a smantellare la tenda, accompagnato da qualche bravo (di manzoniana memoria).
Ci domandiamo se qualche parcheggio sottratto ai cittadini sia più importante di un segnale che denunci limpoverimento, non solo del territorio, ma di centinaia di famiglie? O forse è più illegale occupare qualche metro quadrato di piazza rispetto a chi, spesso colpevolmente, sta lasciando intere famiglie senza un reddito?
Ci viene spontaneo domandarci se questa provocazione, come molte altre che sono state esternate ultimamente allinterno delle istituzioni dal sig. Benedetti, che non svolge certo un ruolo secondario a livello istituzionale, abbia una sua radice in una cultura lontana squadrista, che speravamo essere stata abbandonata dopo lo sdoganamento della destra? Il timore è che quel terribile gene appartenga ancora a molta della classe politica di questa parte e che solo apparentemente sia mascherato con un leggera patina di vernice.
Ci preoccupa perché questa provocazione nasce in un contesto cittadino spesso indifferente ai drammi di quanti concretamente stanno perdendo il posto di lavoro, e sembra più un gesto legato ad interessi di bottega che ad una visione di governo del territorio.
Una scelta legata più ad un perbenismo ipocrita, che si maschera dietro le convenzioni, dimenticando il vero dramma che sta dietro alla perdita del proprio lavoro.
Chiediamo alle forze politiche, sociali, culturali, economiche e commerciali, ma anche alle diverse comunità religiose, di isolare la provocazione del Consigliere Benedetti, esprimendo con forza la solidarietà ai lavoratori, ma ancor di più chiediamo alla città di fare propria la lotta per la difesa dei posti di lavoro, assumendola come scelta di civiltà, perché solo riuscendo a sentire proprio questo dramma e a condividerne la lotta, è possibile mettere in campo unidea alta di città e della politica.
IL PORTVAOCE AAdP
(Gino Buratti)