E’ morto un altro dei nostri partigiani, uno di quelli che erano i rappresentanti della Resistenza, meglio ancora uno degli uomini immagine della stessa, cioè quelle figure che dal 1945 in poi, almeno nella zona apuana, avevano contribuito a costruire lo “immaginario” della lotta di liberazione, quindi i suoi significati più veri e profondi.
Ciò è avvenuto solo per alcuni partigiani, per coloro cioè che esprimevano una forza interiore, una autorità riconosciuta, che era incontestabile e infatti mai è stata contestata.
Frà Diavolo dopo essere stato una specie di mito per diverse generazioni ora era un signore anziano che viaggiava quasi sempre a piedi dalla sua Castagnola fino al centro città, passando dal suo distributore in Via X Aprile, gestito personalmente per tanti anni, ed ora affidato ad uno dei figli. Ebbene in quel quotidiano tragitto tutti si volgevano a lui con rispetto, riconoscendo il “partigiano”, anche i più giovani ai quali in tal senso lo indicavano i padri.
Frà Diavolo, il nome imponente di fatto lo rilevava, aveva da sempre goduto il rispetto di tutti fin dai giorni della Lotta al nazifascismo. Anche Pietro Del Giudice riconosceva che aveva un certo carisma ed una grande presa sugli uomini che comandava o che con lui avevano contatti. Una qualità appunto innata che durante la Resistenza lo rese capace di allargare i suoi contatti oltre Massa, anche a Carrara e nell’intera provincia, per finire anche a curare collegamenti con partigiani di altre zone e anche di altre nazioni.
Come ANPI di cui era socio fondatore abbiamo pubblicato una sua biografia testimonianza nel libro: Partigiani, Apuani e Linea Gotica, Vol. II, edito nel 2004.
L’Associazione invia una caloroso abbraccio alla famiglia.
Nella foto Dino Giannotti assieme a due altri famosi partigiani della nostra Zona, da sx: Il Padovano, Wochiecevich
Segreteria ANPI - Massa