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In queste ore si è verificato un episodio gravissimo in provincia di Massa Carrara dove alcuni criminali hanno imbrattato con delle svastiche il monumento che ricorda la nascita delle formazioni partigiane non lontano da Fosdinovo. Un monumento nato cinque anni fa grazie a una sinergia di volontà (dall’Anpi alla Cgil, dalle cooperative dei cavatori di Canalgrande a quelle di Lorano, Gioia e Amia), dall’architetto Ricci (progettista), alla Scuola del Marmo. In tanti hanno voluto questo ricordo del sacrificio dei partigiani carraresi al bivio tra Campocecina e Fosdinovo.

Care cittadine e cari cittadini iscritti all'Anagrafe Antifascista,

intanto, vi ringrazio per aver raccolto il mio invito a sostenere questa iniziativa. Stiamo vivendo un periodo difficile per i valori in cui noi tutti crediamo e che abbiamo riassunto nella Carta di Stazzema, che, aderendo, avete sottoscritto. Ciò comporta un maggiore impegno da parte di tutti noi a far crescere ancora questa iniziativa. Siamo alla soglia delle 40mila iscrizioni e vorremmo proseguire: iscriversi all'Anagrafe significa contribuire a riportare nel dialogo quotidiano i valori di libertà, democrazia, legalità, merito, solidarietà che sembrano essere spariti dalla discussione pubblica e privata o svuotati dei loro reali significati.

Il fascismo cammina su due gambe: la violenza e il militarismo. Dunque l'antidoto è fatto di nonviolenza e antimilitarismo.

Basterebbe rileggere "Antifascismo tra i giovani" di Aldo Capitini per superare d'un balzo la tristissima polemica sul come esprimere lo sdegno dopo la strage di Macerata. Ricondurre la questione fascista all'agibilità della piazza da contendere a gruppuscoli di energumeni nazistoidi, ci ributta indietro di quarant'anni. L'estremismo nero anche allora era manovrato da poteri eversivi che hanno condizionato pesantemente la storia del nostro Paese (da piazza Fontana a Ustica).

Vespa dichiarò un tempo che il suo editore di riferimento era la DC, fu un gesto di coraggio, quasi da apprezzare, come segno di onestà intellettuale, ma non era quella. Infatti, con due articoli recenti, su La Nazione: “Sovranità limitata” e “Manganello sull’arte”, rivela come il suo editore di riferimento più propriamente sia Mussolini, il Duce. I due articoli sono un elogio del fascismo nel senso che vi si tessono le lodi del Duce grande statista, alla maniera che osò solo Fini, ricordando in più i giudizi di Churchill e Roosevelt. Il Duce creatore della settimana delle 40 ore, dell’IRI, dell’INPS, etc. delle colonie per i bambini, dei progetti per 147 città e dell’EUR, della bonifica pontina invidiata nel mondo, etc. etc.

Pubblichiamo un comunicato sulle posizioni del Consigliere Benedetti rispetto all'ODG presentato in Consiglio dal Cons. di RC Cavazzuti, ed inviato agli organi di informazione, sui quali purtroppo ancora non è apparso. Si chiede quindi l'aiuto a divulgarlo a tutti gli antifascisti. Seguirà poi altro comunicato relativo alle posizioni "storiche" di Frediani che sono simili a tante posizioni in cui emerge un oggettivo preconcetto verso la Resistenza, cosa contro la quale combattiamo putroppo da ormai decenni e che si sono consolidate in un revisionismo ideologico di parte. E' per questi motivi che la sensibilità antifascista, che la Costituzione sostiene, va coltivata da tutti!

La resistenza non è storia di superuomini, non è necessario un fisico statuario per essere partigiano, non bisogna essere nati in una grande città e nemmeno avere la benedizione di una famiglia benestante. La resistenza è una storia di uomini, forse con la U maiuscola, ma pur sempre uomini, uomini che amano la patria, certo, ma soprattutto uomini che amano il futuro, la speranza e il sacrificio. Perché il mondo non si cambia facilmente, ci vogliono idee, costanza e fatica. Nient’altro.

Nell’atrio del Comune di Massa sta una targa bianca di plastica, che riporta la motivazione della medaglia d’oro al valor civile. Io sarei per toglierla perché è in uno stile che male si amalgama con quello della struttura. Penso sia giusto rifarla, con calma. Anche la dicitura che la richiama nello stemma dell’amministrazione, dovrebbe essere tolta perché, pur essendo un richiamo di valore, è contestualizzata ad un periodo breve della storia della comunità che è millenaria.