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[Dalla newsletter quotidiana "Aprile on line" del 13 aprile 2006 (nel sito: www.aprileonline.info).
Lo sviluppo stupefacente dei risultati elettorali delle elezioni del 9 e 10 aprile dimostra che l'Italia è stata sull'orlo del baratro e che il nostro Paese è stato salvato da chi meno ce lo aspettavamo: gli italiani all'estero ed i giovani.
Se il voto degli italiani all'estero ci ha consentito di ribaltare l'effimera maggioranza conquistata al Senato dal centordestra, sono stati i giovani, mutando l'orientamento rispetto alle passate tornate elettorali, che hanno fatto la differenza ed hanno consentito all'Unione di sopravanzare di un soffio il centrodestra, guadagnando quel premio di maggioranza che rende concretamente possibile un governo di centrosinistra per la prossima legislatura.
Se siamo stati ad un passo dalla catastrofe, non possiamo incolpare il fato cinico e baro. Se migliaia o forse milioni di indecisi, all'ultimo momento hanno rotto gli indugi e si sono recati a votare per un governo ed una maggioranza indifendibile, sconfiggendo tutti i sondaggi, i pronostici e gli exit poll, anche questo non è frutto del fato cinico e baro. Adesso che l'orgia dei sondaggi si è placata e le agenzie di manipolazione del consenso hanno spento le luci, le elezioni, con quei voti irriducibili, scolpiti nella schede come sulla pietra, ci parlano dell'Italia come è. Ci dicono un fatto reale, ci raccontano una verità incontrovertibile.

Almeno tre ragioni mi sembra vi siano per respingere la cosiddetta riforma costituzionale che il governo del principe golpista e la maggioranza parlamentare eversiva e clientelare ad esso prona approvarono mesi or sono e che tra qualche settimana sarà oggetto di consultazione referendaria.

Buongiorno a tutti, colleghe senatrici e colleghi senatori.

Rivolgo il più caloroso saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quest’Assemblea (Applausi).

Con rispetto, rivolgo un pensiero a Papa Francesco. (Applausi).

Certa di interpretare i sentimenti di tutta l’Assemblea, desidero indirizzare al presidente emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i più fervidi auguri, con la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato. (Applausi).

Dobbiamo attrezzarci fin da ora per la strenua battaglia che dovremo condurre con tutte le nostre forze contro l’evento più pericoloso di questa fase politica, che potrebbe introdurre danni irreversibili nella nostra comunità italiana e che per questa ragione non si può correggere dopo, ma occorre impedire prima. Non ci riferiamo all’una o all’altra delle proposte economiche e politiche per loro natura opinabili, che ogni maggioranza ha il diritto di avanzare, secondo i propri programmi o “contratti”, e su cui non vogliamo ora discutere, non trattandosi qui di prendere posizione pro o contro il governo. Ci riferiamo invece a una modifica di sistema, quella dell’art. 52 del Codice penale sulla legittima difesa.

Si fa sempre più profondo l'abisso fra ciò che sarebbe necessario fare per salvare l'umanità in pericolo e ciò che la politica umiliata dagli attuali protagonisti riesce a concepire e a fare. Ciò che si fa è ben rappresentato dall'ultima decisione del governo italiano, che è quella di mandare un piccolo esercito di 500 soldati e 150 mezzi nel cuore dell'Africa, in Niger, per controllare la via del deserto attraverso cui colonne di profughi e migranti raggiungono la Libia e, se non uccisi o imprigionati nei campi, prendono il mare trafficato dagli scafisti e, se sopravvivono agli abbandoni e ai naufragi, giungono sulle coste di Lampedusa e della Sicilia.

Diciamo la verità. Sono dispiaciuto e anche umiliato, come italiano che ama l'Italia nella pace e giustizia entro la famiglia di tutti i popoli, che l'inno di Mameli sia diventato inno nazionale ufficiale. Non solo le prime due strofe, ma tutte sei (come dice La Stampa, 15 novembre), anche se sono note negli stadi solo le prime due.

L'appello per l'iniziativa del 18 giugno lanciato da Anna Falcone e Tommaso Montanari, rischia sicuramente di rifare la stessa esperienza negativa del passato con la pura sommatoria dei vari partitini e associazioni che vivono fuori dal recinto del PD...

Ricordo di avere partecipato nel 2008, alla campagna elettorale a sostegno della Sinistra Arcobaleno...