Fino a quando applicar tacendo (Adriano Sansa)
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Pubblicato su "www.lastampa.it" del 21 giugno 2008.
Se domani una legge dicesse che prima dell'udienza l'imputato va tenuto in ginocchio sul sale, non la applicheremmo. Chiederemmo alla Corte Costituzionale di dichiararne l'illegittimità, ma intanto non obbediremmo. Si sta avvicinando il momento, che mai avremmo immaginato, di questa drammatica frattura delle coscienze, dei cittadini e degli stessi giudici. Fino a che punto si deve prestare obbedienza alla legge? Antico quesito, peraltro sorprendentemente attuale. La norma che sospende i processi per i reati puniti fino a dieci anni è stata introdotta surrettiziamente nel testo del decreto sulla sicurezza, dopo l'autorizzazione del Presidente della Repubblica.
Se domani una legge dicesse che prima dell'udienza l'imputato va tenuto in ginocchio sul sale, non la applicheremmo. Chiederemmo alla Corte Costituzionale di dichiararne l'illegittimità, ma intanto non obbediremmo. Si sta avvicinando il momento, che mai avremmo immaginato, di questa drammatica frattura delle coscienze, dei cittadini e degli stessi giudici. Fino a che punto si deve prestare obbedienza alla legge? Antico quesito, peraltro sorprendentemente attuale. La norma che sospende i processi per i reati puniti fino a dieci anni è stata introdotta surrettiziamente nel testo del decreto sulla sicurezza, dopo l'autorizzazione del Presidente della Repubblica.
Senza (Lea Melandri)
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Pubblicato sul “Nonviolenza. Femminile plurale”, n. 203 del 22 agosto 2008 e tratto dal sito della Libera università delle donne di Milano)
Por donde saldrà el sol? Da dove sorgerà il sole? È la speranza che vive nel cuore della notte a parlare in questa domanda degli indiani d'America.
Come sanno gli indiani, la notte può essere lunga. Molto lunga talvolta.
Una notte di cinque secoli, così essi definiscono la colonizzazione, il genocidio, la quasi scomparsa del loro popolo. Noi, eredi di quell'Occidente che li ha sterminati, possiamo oggi fare nostro il loro interrogativo... La nostra è un'epoca in crisi. È scoccato da tempo il nuovo millennio, ma la miseria, la tristezza, la sofferenza del mondo non sono mai apparse in una luce tanto definitiva".
Pensieri di fine agosto (Buratti Gino)
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Questa estate, che sta volgendo lentamente verso la sua conclusione, non mi pare sia stata molto tranquilla, almeno dal punto di vista politico: i rom, le impronte ai bimbi, l'esercito a "garantire" l'ordine pubblico, la demonizzazione di ogni forma di dissenso, la riduzione degli spazi di democrazia, le povertà e le precarietà che aumentano.
Forse è semplicemente il punto di vista da cui si guardano le cose a suscitare in me molti timori e bisogni di chiarezza a sinistra e nel movimento nonviolento, ma credo anche che debba essere fatto uno grosso sforzo culturale per pensare di immaginare relazioni sociali ed economiche diverse.
Forse è semplicemente il punto di vista da cui si guardano le cose a suscitare in me molti timori e bisogni di chiarezza a sinistra e nel movimento nonviolento, ma credo anche che debba essere fatto uno grosso sforzo culturale per pensare di immaginare relazioni sociali ed economiche diverse.
Riflessioni sulla crisi rispetto alla politica (Buratti Gino)
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Pubblichiamo queste riflessioni sulla crisi della politica, in un momento in cui sembra che i partiti propongano nuove aggregazioni (Partito Democratico, Cantiere della Sinistra, Centro di Mastella), nella speranza che questo notiziario possa ospitare un dibattito ricco e più ampio (chiunque voglia scrivere le proprie riflessioni può farlo inviando il proprio contributo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )
La recente inchiesta svolta da Il Manifesto in alcune fabbriche del nord e in alcuni circoli di PRC, nonché la crisi rispetto alla politica, che si manifesta ormai con lampia scelta del non voto o del voto di protesta e con laffermazione sempre più ricorrente siete tutti uguali, richiede alle forze politiche lumiltà e la capacità di interrogarsi profondamente, evitando di ridurre il tutto semplicemente ad una deriva antipolitica, poiché procedendo su questa strada il rischio reale è quello di spezzare il patto di democrazia, che si fonda, a mio avviso, essenzialmente sulla partecipazione e sulla cittadinanza attiva: democrazie nella quale ampi settori della società si sentono disgustati dallimpegno politico sono democrazie malate, che hanno bisogno di essere rivitalizzate (uso di proposito il plurale, convinto che non esiste un unico modello di democrazia).
Rispetto alla distanza rispetto alle forme della politica ho la sensazione che si proceda sempre di più ad accentuarla, riducendo lagire politico a qualcosa che riguarda gli addetti ai lavori, e non andando invece a sviluppare una redistribuzione dei poteri dellazione politica rispetto alle persone in carne ed ossa.
Se non saremo capaci di scavare dentro alle domande e alle richieste che si celano dietro a questa disillusione rispetto allimpegno politico vedo tempi grigi per la nostra democrazia e per il ruolo che i partiti possono avere, in unottica in cui le pratiche di democrazia non possono ridursi semplicemente allespressione del voto, bensì andare a sviluppare e ampliare il protagonismo attivo delle persone, in una logica partecipativa.
La recente inchiesta svolta da Il Manifesto in alcune fabbriche del nord e in alcuni circoli di PRC, nonché la crisi rispetto alla politica, che si manifesta ormai con lampia scelta del non voto o del voto di protesta e con laffermazione sempre più ricorrente siete tutti uguali, richiede alle forze politiche lumiltà e la capacità di interrogarsi profondamente, evitando di ridurre il tutto semplicemente ad una deriva antipolitica, poiché procedendo su questa strada il rischio reale è quello di spezzare il patto di democrazia, che si fonda, a mio avviso, essenzialmente sulla partecipazione e sulla cittadinanza attiva: democrazie nella quale ampi settori della società si sentono disgustati dallimpegno politico sono democrazie malate, che hanno bisogno di essere rivitalizzate (uso di proposito il plurale, convinto che non esiste un unico modello di democrazia).
Rispetto alla distanza rispetto alle forme della politica ho la sensazione che si proceda sempre di più ad accentuarla, riducendo lagire politico a qualcosa che riguarda gli addetti ai lavori, e non andando invece a sviluppare una redistribuzione dei poteri dellazione politica rispetto alle persone in carne ed ossa.
Se non saremo capaci di scavare dentro alle domande e alle richieste che si celano dietro a questa disillusione rispetto allimpegno politico vedo tempi grigi per la nostra democrazia e per il ruolo che i partiti possono avere, in unottica in cui le pratiche di democrazia non possono ridursi semplicemente allespressione del voto, bensì andare a sviluppare e ampliare il protagonismo attivo delle persone, in una logica partecipativa.
La politica per sognare e allontanare la crisi ambientale: parla Alessio Ciacci
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Pubblichiamo volentieri questa intervista fatta da Sensi Giulio ad Alessio Ciacci, tratta dal sito Lo schermo.
Ricordiamo che Alessio collabora molto con l'Accademia Apuana della Pace con contributi personali importanti.
CAPANNORI (Lucca) - Alessio Ciacci, l'assessore da poco nominato al Comune di Capannori, con delega all'ambiente parla di politica e di quello che oggi significa fare politica in modo attivo.
Ama il Comune dove è nato e cresciuto, ma ha svolto anche numerose esperienze di solidarietà in America Latina da cui ha appreso molto. Da poche settimane Alessio Ciacci, 27 anni di Gragnano, è il nuovo assessore all'ambiente del Comune di Capannori in quota Rifondazione Comunista. Un ruolo ricevuto con la piena fiducia del sindaco Giorgio Del Ghingaro che dimostra di voler puntare sui giovani e sulle forze fresche. Lo abbiamo incontrato per sottoporre alcune domande ad un protagonista insolito della scena politica.
Alessio Ciacci, negli anni scorsi hai svolto molte esperienze di volontariato e di impegno nei movimenti, adesso la nomina di assessore in un Comune importante come Capannori e con una delega di rilievo come l'ambiente. Con quale spirito hai accettato questo incarico?
"Non è stata una scelta semplice ne immediata. Mi sono sentito di accettare con la soddisfazione di poter contribuire a far crescere un'esperienza amministrativa che per le politiche ambientali è considerata un modello proprio da molti movimenti ed associazioni con cui lavoro da anni. In un'intervista su 'Il Manifesto' di pochi giorni fa Giovanni Berlinguer ha affermato che oggi la politica non è più chiamata, come un tempo, a far nascere sogni ma deve innanzi tutto allontanare gli incubi che minacciano la nostra umanità, in primis quelli di carattere ambientale e di insostenibilità di un modello di sviluppo che si fonda solo sulla crescita. Io ritengo che la politica debba ancora far sognare e mirare a obiettivi alti, che sappiano pensare ad un futuro migliore ed una società più giusta. Condivido però l'opinione per cui la prima missione della Politica sia proprio nel cercare di superare quelle gravi minacce dovute soprattutto ad una crisi ambientale che non possiamo permettere di far divenire irreversibile. L'altro motivo per cui ho accettato è che ritengo di fondamentale importanza che i giovani partecipino alla vita politica ed amministrativa dei nostri territori. Non possiamo che constatare nel nostro paese una crisi di partecipazione che da sempre abbiamo combattuto con molti compagni di strada e che spero di continuare a combattere con ancor più strumenti con questo nuovo incarico. Nei giorni della mia nomina ho scritto due lettere per me importanti. La prima a tutti i compagni di strada di associazioni, movimenti e vita politica con cui ho cercato di motivare la mia scelta e devo dire che è stata veramente una grande sorpresa ricevere così tanti ed inaspettati attestati di stima, di fiducia e di incoraggiamento. La seconda a tutti i dipendenti ed amministratori del comune dove, umilmente, ho cercato di presentarmi e descrivere le motivazioni che hanno ispirato la mia scelta ed ispireranno la mia azione politica ed amministrativa. Spero di riuscirvi al meglio e la cosa che più mi incoraggia, devo dire, è la grande quantità e qualità di persone che sento a me vicine e con cui spero di riuscire a trovare i migliori strumenti di confronto e partecipazione. Dai miei migliori amici, che per me sono come una vera famiglia, alle molte ottime persone che sto conoscendo in questi primi giorni di lavoro".
Ricordiamo che Alessio collabora molto con l'Accademia Apuana della Pace con contributi personali importanti.
CAPANNORI (Lucca) - Alessio Ciacci, l'assessore da poco nominato al Comune di Capannori, con delega all'ambiente parla di politica e di quello che oggi significa fare politica in modo attivo.
Ama il Comune dove è nato e cresciuto, ma ha svolto anche numerose esperienze di solidarietà in America Latina da cui ha appreso molto. Da poche settimane Alessio Ciacci, 27 anni di Gragnano, è il nuovo assessore all'ambiente del Comune di Capannori in quota Rifondazione Comunista. Un ruolo ricevuto con la piena fiducia del sindaco Giorgio Del Ghingaro che dimostra di voler puntare sui giovani e sulle forze fresche. Lo abbiamo incontrato per sottoporre alcune domande ad un protagonista insolito della scena politica.
Alessio Ciacci, negli anni scorsi hai svolto molte esperienze di volontariato e di impegno nei movimenti, adesso la nomina di assessore in un Comune importante come Capannori e con una delega di rilievo come l'ambiente. Con quale spirito hai accettato questo incarico?
"Non è stata una scelta semplice ne immediata. Mi sono sentito di accettare con la soddisfazione di poter contribuire a far crescere un'esperienza amministrativa che per le politiche ambientali è considerata un modello proprio da molti movimenti ed associazioni con cui lavoro da anni. In un'intervista su 'Il Manifesto' di pochi giorni fa Giovanni Berlinguer ha affermato che oggi la politica non è più chiamata, come un tempo, a far nascere sogni ma deve innanzi tutto allontanare gli incubi che minacciano la nostra umanità, in primis quelli di carattere ambientale e di insostenibilità di un modello di sviluppo che si fonda solo sulla crescita. Io ritengo che la politica debba ancora far sognare e mirare a obiettivi alti, che sappiano pensare ad un futuro migliore ed una società più giusta. Condivido però l'opinione per cui la prima missione della Politica sia proprio nel cercare di superare quelle gravi minacce dovute soprattutto ad una crisi ambientale che non possiamo permettere di far divenire irreversibile. L'altro motivo per cui ho accettato è che ritengo di fondamentale importanza che i giovani partecipino alla vita politica ed amministrativa dei nostri territori. Non possiamo che constatare nel nostro paese una crisi di partecipazione che da sempre abbiamo combattuto con molti compagni di strada e che spero di continuare a combattere con ancor più strumenti con questo nuovo incarico. Nei giorni della mia nomina ho scritto due lettere per me importanti. La prima a tutti i compagni di strada di associazioni, movimenti e vita politica con cui ho cercato di motivare la mia scelta e devo dire che è stata veramente una grande sorpresa ricevere così tanti ed inaspettati attestati di stima, di fiducia e di incoraggiamento. La seconda a tutti i dipendenti ed amministratori del comune dove, umilmente, ho cercato di presentarmi e descrivere le motivazioni che hanno ispirato la mia scelta ed ispireranno la mia azione politica ed amministrativa. Spero di riuscirvi al meglio e la cosa che più mi incoraggia, devo dire, è la grande quantità e qualità di persone che sento a me vicine e con cui spero di riuscire a trovare i migliori strumenti di confronto e partecipazione. Dai miei migliori amici, che per me sono come una vera famiglia, alle molte ottime persone che sto conoscendo in questi primi giorni di lavoro".
Una storia semplice (Peppe Sini)
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Dal Comitato contro "Laeroporto di Viterbo", questo breve contributo per farci conoscere la loro realtà
Il filtro cattolico (Marco Leorin)
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In questi giorni mi è capitato di leggere su siti
cattolici un articolo che era una specie di decalogo sul quale erano invitati a
riflettere i credenti per prepararsi alle elezioni politiche prossime venture.
Questo decalogo riprendeva alcune leggi, o proposte di legge, o anche semplici
fatti che sono avvenuti durante i due anni di Governo Prodi: DICO, CUS, legge
40, sperimentazione embrioni, Papa alla Sapienza, e così via.
- I Cristiani, levasione fiscale e la legalità (Davide Tondani)
- Aggressione a Lucca! Antifascismo e intolleranze alle violenza (Ciacci Alessio)
- Sinistra, labisso tra movimenti e rappresentanza politica (Marco Revelli)
- Una Città intervista Olivier Todd su Albert Camus
- La macelleria della politica (Ida Dominijanni)
- Critica del totalitarismo e nuova socialità nel pensiero di Capitini
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