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Accademia Apuana della Pace: siamo arrivati al n. 1000 del notiziario settimanale

Questo numero del notiziario settimanale è il n. 1000. Dal 17 gennaio 2005 ogni settimana, quasi senza interruzioni, con magari qualche numero speciale, inviamo il nostro notiziario ad una mailing list che negli anni è cresciuta (https://www.aadp.it/index.php/archivio-completo-notiziari).

Non è stato un traguardo scontato, nemmeno facile, ha richiesto impegno, disponibilità di volontari a farsene carico: lo sforzo di cercare articoli e di produrne per offrire un servizio di una piccola realtà di provincia quale è l'Accademia Apuana della Pace che offra una in-formazione sui temi della pace e della nonviolenza, declinati ovviamente a 360 gradi: non si può costruire pace se non si affrontano i temi della solidarietà, delle disuguaglianze, della giustizia, della distribuzione delle risorse, dell'ambiente e delle risorse energetiche, del lavoro, delle discriminazioni tutte (genere, nazionalità, orientamento sessuale e religioso) dei modelli internazionali, del dialogo interreligioso...

Un piccolo servizio che però siamo riusciti, con perseveranza e impegno, a far si che non fosse un qualcosa di improvvisato, estemporaneo, di breve durata … siamo stati capaci di far si che durasse nel tempo, modificandosi, crescendo … cercando quindi di essere sempre una piccola lanterna accesa in questo mondo pieno di guerra e di violenza.

L'Accademia Apuana della Pace è uno spazio, che risulta essere sintesi e fattor comune di tante culture e sensibilità spesso profondamente diverse tra di loro, ma capaci di riconoscersi e di rispettarsi.

Mi piace ricordare come il percorso fondativo di AAdP, iniziato tra il 2001 e il 2002 e promosso dall'Azione Cattolica Diocesana, conclusosi poi con la fondazione del 2003, aveva coinvolto, senza essere spinti da una emergenza o guerra, associazioni profondamente diverse da loro (Azione Cattolica, ACLI, Casa Betania, Associazione Wael Zwaiter per la protezione della Palestina, CSI, Rete di Lilliput, ARCI Massa Carrara, Puntorosso, Agenda 2002, AVAA, Gruppo Esperantista, CIF, Il Filo la Pietra e la Fornace, Chiesa Evangelica Metodista) per avviare un percorso per creare uno spazio dove si lavorasse per una cultura di pace e nonviolenza, uno spazio che fosse luogo di incontro e di cammino tra culture diverse.

Come associazioni e cittadini che operano nel territorio della Provincia di Massa Carrara negli ambiti della solidarietà, della formazione e dell’impegno sociale e politico, coerentemente con il ruolo finora svolto, riteniamo necessario far sì che la riflessione sulla pace assuma un aspetto fondamentale e fondante, sia nell’elaborazione di un percorso educativo, sia nella formulazione di un impegno politico e sociale, sia nella testimonianza quotidiana del proprio cammino di fede: crediamo infatti che la PACE è POSSIBILE.

Il Notiziario e contemporaneamente il sito (https://www.aadp.it/) hanno rappresentato il primo mattone posto nella costituzione dell'Accademia Apuana della Pace e sicuramente il servizio che ha sempre accompagnato tutta l'attività dell'Accademia Apuana della Pace, anche in quei momenti carsici nei quali procedevamo un pò sotto traccia.

Nel 2005 accanto al notiziario realizzammo anche quattro numeri di di una piccola pubblicazione stampata con approfondimenti sulla nonviolenza: “Fare Pace” (https://www.aadp.it/index.php/fare-pace).

Lungo la nostra strada abbiamo incontrato molte realtà e singole persone che hanno datto il loro contributo nella realizzazione di questo notiziario. Tra queste mi piace ricordare, proprio per il legame che si è instaurato, l'amico Mario Pancera, giornalista di Milano, collaboratore di numerose testate importanti, che tra il 2008 e il 2016 ha deciso di condividere con noi numerosi suoi articoli (https://www.aadp.it/index.php/component/finder/search?q=mario%20pancera&Itemid=370), e l'amica Rossella Roncada di Padova che invece ci ha fatto dono settimanalmente dal 2009 al 2010 di oltre 60 vignette che pubblicavamo nei notiziari (https://www.aadp.it/index.php/galleria-fotografica/14-vignette/31-vignette).

Non sta a me dire se abbiamo assolto il compito che ci siamo dati. Sicuramente questa offerta è piena di difetti, magari qualcuno la troverà noiosa, ripetitiva..., però al tempo stesso credo che rappresenti una delle volontà di mantenere accesa la fiamma della speranza che la pace è qualcosa di possibile, fatta di scelte politiche concrete e sta anche a noi, con tutti gli strumenti che riteniamo utili, essere operatori capaci di seminare e custodire questo seme.

Sicuramente i numeri del sito, strumento complementare al notiziario (nel quale c'è anche tutta la storia dell'Accademia Apuana della Pace), di questa piccola realtà di provincia sono incoraggianti (https://www.aadp.it/edocman/aadp/statistichesito.pdf) e ci indicano una certa attenzione e frequentazione del sito.

L'amico Roberto Faina, più volte componente il Senato dell'Accademia Apuana della Pace, riflettendo su questo risultato ha proposto di fare un incontro pubblico per riflettere collettivamente su come proseguire ed eventualmente trovare nuove energie e nuove idee.

Condivido pienamente la proposta di Roberto, anzi mi piacerebbe che a questo incontro fossero invitate realtà vicine alla nostra (Rete Pace e Disarmo di La Spezia, Coordinamento Pace della Versilia, e altre realtà) per valutare insieme la possibilità di trasformare questo nostro notiziario in un servizio condiviso con comunità di territori differenti impegnate sui temi della pace e della nonviolenza, perché nessuno ritenga di avere un'esclusiva sulle vie della pace e della nonviolenza, e perché gli strumenti crescono se condivisi... certo si tratta di aprire una riflessione ampia e di definirne i passi, ma credo che potrebbe essere importante.

Avere raggiunto questo traguardo, avere mantenuto in vita, con tenacia, questo servizio, credo che debba essere un punto di orgoglio di questa comunità che si raccoglie intorno all'Accademia Apuana della Pace, e al tempo stesso deve essere un pungolo per fare lo sforzo di adeguare il nostro linguaggio e i nostri strumenti al contesto sociale che è cambiato profondamente.

Questa è la sfida a cui siamo chiamati, così come quella di riuscire a mettere in campo, con metodologie e strumenti diversi e migliori, la capacità di essere un luogo e uno spazio dove realmente si sviluppa un pensiero, una informazione e una pratica di azione che renda concreta la possibilità di pace, che faccia si che la pace non sia più una semplice aspirazione ideale o un'icona su un altare, ma diventi azione e prassi politica, quotidianità nelle nostre vite.

Siamo chiamati, riprendendo quanto fatto in questi ultimi anni, a svolgere azione di presenza nei territori e al tempo stesso azioni di formazione diffusa sulle tematiche della pace, del disarmo e della nonviolenza, in un contesto faticoso, nel quale la complessità è sostituita dallo slogan, la solidarietà dall'odio verso il più ultimo degli ultimi, dove le facili certezze sterili si sono sostituite al dubbio richiesto per abitare la complessità, dove il senso di appartenenza prevale sulla capacità di vivere le differenze... e questo spesso ci riguarda da vicino, da molto vicino.

Un periodo tremendo questo, caratterizzato dai tanti conflitti nel mondo di cui non si parla, ma di due conflitti a noi vicini, che rischiano, per l'ottusità e la logica folle dei potenti, a trascinarci, quasi cercando un'escalation degli stessi, in un conflitto mondiale, che però, questa volta, sarà nucleare.

C'è bisogno di politiche di pace, di iniziare un dialogo e un confronto tra “nemici”, per costruire una mediazione possibile che tenga conto delle ragioni e dei torti di ciascuno.

C'è bisogno di politiche e culture di pace per interrompere la follia di questo circolo vizioso che ci impedisce di comprendere l'odio e l'insicurezza che stiamo costruendo con le nostre politiche di guerra, quel circolo vizioso che ci rende spettatori inermi e distratti rispetto ai massacri in Congo, al genocidio a Gaza e in Palestina, alle vittime e alle distruzioni in Ucraina e in Russia, come se la disumanità fosse una condizione naturale.

L'Accademia Apuana della Pace è nata proprio per questo, per essere un faro, una rete di associazioni e singoli, profondamente diversi tra di loro, provenienti da culture differenti, ciascuno con il suo linguaggio, la sua modalità di azione … dobbiamo imparare a mettere a fattor comune tutte queste nostre differenze, perché è proprio dentro le differenze che noi vogliamo procedere con direzione ostinata. Solo abituandoci a non chiuderci nei fortini delle nostre sicurezze e delle nostre identità, ma imparando anche a percorrere le strade degli altri, appunto le differenze, ci arricchiremo, saremo capaci di contagiarci reciprocamente, di comprendere il linguaggio degli altri e non averne timore.

Iniziamo a praticare fin dentro l'Accademia Apuana della Pace quell'obiettivo di valorizzare le differenze, di sperimentare percorsi più distanti dalle nostre certezze e di non averne paura: procediamo imparando ad ascoltare e abitare i dubbi e le parole differenti.

Il numero 1000 di questo notiziario cade proprio alla vigilia dell'iniziativa che domani, 24 agosto 2024, faremo in tutti i comuni della provincia di Massa Carrara, gridando il nostro NO alla guerra, come forma per risolvere le controversie internazionali, ricordando tutte le vittime delle guerre, perché nelle continue informazioni che ci vengono gettate addosso di loro spesso non c'è traccia, sono ridotte a puri numeri.

Faremo ciò nel silenzio, che forse può diventare un'arma più potente della tante parole urlate, spesso per creare disinformazione, dai nostri media e dai nostri politici.

Crediamo che al primo posto debbano essere messe le persone umane e che l'obiettivo della politica sia prima di tutto quello di salvare le loro vite, cercando quel compromesso giusto e necessario.

Per questo motivo, nel silenzio, sabato 24 agosto, tra le 10.00 e le 12.00, l'Accademia Apuana della Pace deporrà, in ciascuno dei 17 comuni della provincia di Massa Carrara, dei fiori, a ricordo di tutte le vittime delle guerre, e condividerà con le comunità di ciascun comune un manifesto.

Un gesto semplice, senza parole gridate, ma che vuole essere un invito a tutti a impegnarsi per mettere al primo posto il salvare le vite umane, che contano molto di più di un pezzo di terra, di un diamante o del coltan.

Nel concludere queste brevi note, permettetemi di fare un ringraziamento particolare a tutte quelle persone che hanno portato avanti l'Accademia Apuana della Pace, alcune delle quali purtroppo - con mio profondo dolore e di cui sento la mancanza - ormai non sono più tra noi, anche in momenti non facili e a quanti hanno permesso la realizzazione del notiziario e del sito in tutti questi anni, ed in particolare ad Andrea De Casa, Chiara Bontempi e Daniele Terzoni che dal 2020 hanno preso in mano la redazione del notiziario, in un momento in cui sembrava che non esistessero forze per portare avanti questa esperienza.

Il Portavoce AAdP

Gino Buratti

Massa, 23 agosto 2024