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Dichiarare che a Gaza non c'è alcuna crisi umanitaria è fuori

di Richard Falk, Relatore dell'ONU, 4 gennaio
Tratto dal n. 69, del 16 gennaio 2009, di "Bocche scucite: voci dalla Palestina occupata"

"Quando il ministro degli esteri Tzipi Livni dichiara che «non c'è alcuna crisi umanitaria a Gaza», prescinde completamente dalla realtà.
Ma è ancora più sbalorditiva la prontezza dei media internazionali nel diffondere la propaganda israeliana.
Anche prima dell'attacco del 27 dicembre la situazione di vecchi, donne e bambini residenti a Gaza rappresentava una grave crisi umanitaria, ben documentata da molti osservatori delle Nazioni Unite sul terreno e confermata da giornalisti israeliani indipendenti.
Bombardare quotidianamente una popolazione indifesa in un'area sovraffollata come quella della Striscia rappresenta un crimine. Bisogna ripetere a tutti che, prima di questo attacco, gli effetti di 18 mesi di un assedio estremo che ha negato alla popolazione
cibo, carburante e medicine, hanno creato una situazione di sofferenze di massa e deterioramento della salute mentale e fisica dell'intera popolazione.(...)
Questa aggressione non la si può in alcun modo presentare come un'autodifesa, perché in un anno nessun israeliano è morto per i razzi lanciati dai palestinesi, prima che scattassero i bombardamenti israeliani. Inoltre anche se accettassimo la tesi secondo
la quale Israele sta agendo per proteggere i suoi cittadini, resta il fatto che questi bombardamenti massicci e continui su una popolazione indifesa costituiscono un uso talmente sproporzionato della forza, tale da configurarsi certamente come violazione del diritto internazionale.
Se queste operazioni persistono, c'è il rischio di un olocausto per la gente di Gaza"
Richard Falk, Relatore dell'ONU, 4 gennaio