• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ricerca documenti

Femminicidio

Fabiana aveva 15 anni, Carolina 14. La prima è stata accoltellata e bruciata viva dall’ex fidanzato diciassettenne, la seconda si è gettata dal balcone, cinque mesi fa, dopo che un gruppetto di piccoli uomini (tra i 15 e i 17 anni) aveva pubblicato sui social network un filmato delle molestie che era stata costretta a subire durante una festa.

Si continua ad abbassare l’età delle vittime per mano maschile, sbattendoci in faccia, ancora una volta, come quei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi siano già entrati a far parte della cultura dei più giovani, dei possibili amici e fidanzatini delle nostre figlie, cresciute con l’idea che una donna oggi possa essere libera di autodeterminarsi, di scegliere.

Dopo la discussione di lunedì, in un’aula dagli scranni tristemente deserti, martedì la Camera ha ratificato la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

È certamente un primo, importante passo ma sarà un passo del tutto insufficiente e sterile se non diventerà fattivo nella vita quotidiana del Paese, se non riuscirà a sradicare queste profonde e malsane radici culturali e socioculturali che tengono legati gli uomini, più o meno adulti, a un concetto di possesso della donna.

Siamo stanche di leggere e scrivere sempre eguali commenti, ma oggi più che mai, all’indomani della morte di Franca Rame, al ricordo di un importante impegno e di un conseguente stupro politico (la violenza è da tempo una delle modalità per punire le donne pensanti), facciamo nostre le parole dell’attrice, impegnandoci a ripeterle senza fine a noi in primis, alle donne di oggi e ancora di più a quelle di domani… « non perdere mai il rispetto di sé stesse, di avere dignità. Sempre... Ripensando alla mia vita non ho mai permesso che mi si mancasse di rispetto».  

Ps. Potete trovare nella nostra homepage il logo (in basso a destra) per firmale la petizione Mai più complici del collettivo Se non ora quando? Firmate e fate firmare per dire basta al femminicidio e a ogni forma di violenza di genere.

Fonte: ComboniFem - Newsletter Suore Comboniane del 30 maggio 2013