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Hélder Câmara “il clamore dei poveri è la voce di Dio”

“Hélder Camara è stata una delle grandi figure della Chiesa e dell’umanità con la missione di predicare la giustizia e l’amore come via alla pace” (Paolo VI), “un profeta capace di toccare nell’animo tutta una folla” (Roger Schutz, fondatore di Taizè). Padre Bartolomeo Sorge ha scritto che “dom Hélder appartiene alla schiera dei profeti che Dio ha suscitato nell’epoca del Concilio”, mentre Oriana Fallaci nel suo libro Intervista con la storia l’ha definito “l’uomo più importante dell’America latina, l’uomo che sfidava i governi e le dittature militari denunciando le ingiustizie, gli abusi, le infamie che altri tacevano”. Paolo Giuntella, il compianto quirinalista del TGUno, ricordando il suo primo incontro con Hélder Camara, ha scritto che “gli era sembrato di stringere la mano a un giusto, a un profeta dell’Antico Testamento immerso però nelle acque del Giordano, le acque della grande tenerezza del Nuovo Testamento”. E il teologo belga, padre J. Comblin, ha scritto che dom Hélder “è stato profondamente mistico e profondamente politico. Univa perfettamente azione e contemplazione”.

Come ha scritto il card. Carlo Maria Martini riferendosi a mons. Oscar Romero, possiamo dire che anche Hélder Câmara è stato «un vescovo educato dal suo popolo». L’incontro con i poveri e gli oppressi, con i favelados di Rio e i campesinos del Nordest attanagliati dalla miseria e colpiti dalle violenze dei fazendeiros, lo ha condotto a diventare la loro voce e a scontrarsi con quel potere politico ed economico che in gioventù aveva frequentato e appoggiato. La sua voce ben presto ha oltrepassato le frontiere del Brasile ed è stata udita e richiesta in tutto il mondo. Lui stesso aveva infatti ben chiaro che i meccanismi economici di esclusione e di sopraffazione avevano la loro fonte principale nelle politiche dei Paesi ricchi e nelle azioni delle grandi multinazionali, per cui doveva farsi sentire anche e soprattutto a tali livelli.

Pellegrino di pace, dom Hélder ha denunciato in ogni luogo l’ingiustizia e la sopraffazione, i meccanismi economici che producono miseria e disuguaglianze e le politiche di esclusione, ma ha anche messo in evidenza i segni di speranza e indicato le strade della giustizia e della nonviolenza come percorribili per realizzare una società più solidale e fraterna. Come gli antichi profeti, H. Câmara ha vissuto in mezzo al popolo, gli ha prestato la propria voce per la denuncia e gli ha indicato come costruire un altro mondo possibile, dove finalmente, come recita il passo biblico, «sia osservato il diritto e praticata la giustizia».

Le parole di Hélder Câmara, le sue denunce, i suoi appelli a vedere Cristo nel volto dei poveri, dei sofferenti, dei perseguitati hanno oggi in papa Francesco un interprete straordinario, che continuamente ci esorta a non essere inerti e rassegnati. Il sogno di dom Hélder, di un altro mondo possibile, basato sulla giustizia e sulla pace, ha ora trovato la propria consacrazione nell’enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti”, un’esortazione formidabile ad abbattere i muri e a costruire i ponti, a rispettare l’ambiente, ad opporsi a nazionalismi e populismi perché ci si salva solo assieme, a realizzare la fraternità, a lavorare per la pace nella strada tracciata, scrive papa Francesco, da Gandhi, da Martin Luther King, da Desmond Tutu, da Charles de Fuocauld. E da dom Hélder Câmara, possiamo aggiungere noi.

Anselmo Palini

Per saperne di più:

Anselmo Palini,

HÉLDER CAMARA. "IL CLAMORE DEI POVERI E' LA VOCE DI DIO"

editrice Ave di Roma, settembre 2020, pp. 240, euro 14,00

prefazione di mons. Luigi Bettazzi

postfazioni di dom Piero Conti, vescovo di Macapà (Brasile)

e di dom Carlo Verzeletti, vescovo di Castanhal (Brasile)