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Invito ad un dialogo sull'America Latina con Raul Zibechi

A vecchi frequentatori del seminario America Latina e ai potenziali nuovi interessati

La mia intenzione, per superare le varie problematiche sorte col tentativo di passare la gestione del seminario a una minga, era di invitare gli amici e le amiche che lo desiderassero, a un più modesto “Dialogo sull’America Latina”, come avevo già anticipato a qualcuno.

Ho riflettuto su quale tema avrebbe potuto incentrarsi fruttuosamente il “dialogo” su una America Latina continuamente in movimento, per poter così concretizzare la mia proposta a inizio d’anno.

Quelli fra voi che leggono il Mininotiziario si saranno resi conto, in particolare dall’ultimo numero, che la regione sta affrontando un nuovo ciclo piuttosto problematico. Questo, del cambiamento in atto e della ripresa di iniziativa dal basso di fronte a governi progressisti in situazione di impasse (Frei Betto e Raul Zibechi ‘dicunt’), avrebbe potuto essere il tema. Queste problematiche latinoamericane possono interessare i rapporti fra governi di ‘sinistra’ o ‘centro-sinistra’ e movimenti dal basso anche in Italia e in Europa, dove pure qualcosa di nuovo, in Grecia e Spagna, si sta muovendo, non senza punti interrogativi. Sempre se avete seguito la mia posta, qualcuno infatti comincia, partendo dalle esperienze latinoamericane, a analizzare analogie e problematiche relativamente alle nuove realtà europee, come Syriza o Podemos (con le luci e le ombre di questi con riferimento alla politica tradizionale).

Nei giorni scorsi Raúl Zibechi ha avuto l’amabilità di inviarmi il testo dell’ultimo suo libro, per la pubblicazione in Italia. Lo ho scorso rapidamente e la cosa è stata esaminata e risolta positivamente con l’editore a cui ormai mi appoggio, Museodei, programmando la sua pubblicazione a settembre.

Il libro è decisamente interessante e centrato sui “popoli in movimento”, tema da lui già affrontato in ‘Periferie in resistenza’, e sui ‘nuovi nuovi’ movimenti sociali. La sua analisi è andata molto avanti ed è riportata estesamente, come del resto sta progredendo la realtà che egli descrive, ed apre una panoramica di largo respiro su questo aspetto del mondo latinoamericano, quello che a noi interessa di più: i germogli di un mondo nuovo. Sto preparando una scheda del libro che farò pervenire agli interessati a partecipare al ‘dialogo’, perché questo è il tema che, data l’opportunità, propongo. Infatti il libro offre un notevole numero di riflessioni anche per noi e per la nostra realtà, dedicando molto spazio alla necessaria decolonizzazione del pensiero indispensabile per la nascita di un mondo(i) nuovo(i), processo fondamentale anche per noi in Europa.

Il tema interessa molto a ReCommon, l’associazione di cui sto lasciando la presidenza rispettando il principio della rotazione, che mi ha incaricato di invitare Zibechi in Italia a settembre per un seminario di tre giorni a invito (cioè numero chiuso). Questo mi ha offerto la possibilità veramente imprevedibile di proporre a Zibechi di anticipare il suo arrivo e dedicare due giorni al nostro ‘dialogo’, cosa che ha accettato di buon grado. Arriverà in Italia il 28 agosto e dedicherà a noi i giorni 29 e 30. Tenteremo di anticipare l’uscita del libro a fine luglio in modo che possiate leggerlo prima del colloquio.

Sarà un seminario di lavoro e dialogo, non di solo ascolto, in luogo da definire, perché non è certo che Cortona, luogo dei passati incontri, sia disponibile, avendo chiuso i battenti come luogo di ospitalità permanente. Si manterranno bassi i costi, nei limiti del possibile, ma ci sarà una quota di iscrizione di 140 E per le coppie e di 80 E per i singoli, ridotta per studenti e disoccupati, e se possibile con qualche borsa di studio, perché dovremo mettere insieme un contributo da offrire a Zibechi (non richiesto da lui ma doveroso) e i costi per una traduzione in sequenza per rendere il seminario fruibile anche a chi non è familiare con la lingua.

L’effetto Zibechi potrà richiamare molta gente ed è possibile che sia costretto a limitare le iscrizioni oltre un certo numero, per conservare la possibilità di dialogo effettivo. Naturalmente coloro che hanno partecipato ad uno degli ultimi tre seminari avranno la precedenza purché si iscrivano entro il 15.2 mentre gli altri verranno accettati in ordine di data di adesione, fino a capienza. La data del 15.2 mi è necessaria per trovare il luogo adeguato (centralità geografica), economico e capiente in relazione al numero di iscritti.

Per ora è tutto. A presto risentirci

Aldo