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Massa. Scale mobili. Il confronto e il dialogo come sale della democrazia

Ci fa piacere che Elena Cordoni e Francesco Bertelloni abbiano dimostrato di condividere l'idea che il confronto e il dialogo sono il sale della democrazia. Il che ci riporta alla centralità del percorso, che resta importante anche quando la meta può essere comunque apprezzabile. Scrive Elena Cordoni: "il Piuss risponde a regole, metodi, tempi e risorse messe in campo dalla Regione e che se si viene meno a queste regole si perdono opportunità". Il problema del Piuss di Massa è, a nostro avviso, che le regole, in particolare quella del coinvolgimento dei cittadini, sono state rispettate solo formalmente: abbiamo preso parte a più di una assemblea tenuta in città, ma più che ascoltare i cittadini, in quelle assemblee, ci sono state presentate le idee della amministrazione (ricordate la centralità dell'acquisto di Villa Massoni?). Idee poi tramontate in sede di stesura del Piuss definitivo,per cui il confronto, se mai ci fosse stato, avrebbe riguardato idee diverse da quelle poi trasformate in progetti.
E della mancanza di partecipazione e di trasparenza è prova il fatto che durante l'ultimo consiglio comunale sul progetto relativo al parcheggio ex Mercato Coperto si sia scoperta una clamorosa variazione rispetto al progetto preliminare, al punto che una delle forze di maggioranza, pur avendo a quel progetto teoricamente contribuito, ha chiesto un ripensamento.
Questo in un quadro in cui i progetti Piuss, che il Comune deve cofinanziare al 40%, nei prossimi anni andranno a ingessare le risorse di un territorio che ha problemi importanti, sia sociali che idrogeologici, e in presenza di una riduzione dei trasferimenti centrali. Ma veramente possiamo permetterci di spendere tre milioni di euro (di cui 1,2 a totale carico del Comune) sul parcheggio dell'ex Mercato Coperto per riavere lo stesso numero di posti auto attuali? Davvero le priorità della città sono il rifacimento del sentiero della Francigena a Mirteto nella zona della Polveriera, che il Comune difficilmente potrà manutenere o una costosa scala mobile da via Prado a Santa Chiara che non copre neppure un quarto della distanza per raggiungere il castello? Non sarebbe opportuno ammettere che si sono fatti errori in fase di progettazione, e quindi individuare uno o due obiettivi primari (ad esempio, riportare il progetto del parcheggio ex Mercato Coperto ai previsti piani interrati, con 238 posti macchina o possibilmente di più), su cui concentrare le risorse, abbandonando i progetti più velleitari? Rinnoviamo l'invito a fermarsi e a dialogare; a tenere, al più presto, degli incontri pubblici da cui emergano, tra i progetti, quali siano davvero prioritari; a instaurare processi partecipativi, in modo da evitare per il futuro gli errori commessi con il PIUSS.
Perché se una città può morire di immobilismo, può morire anche di 'politica del fare male', di frustrazioni, e di cattedrali nel deserto.

Buratti Gino, Roberto Faina, Aladino Landi. Riccardo Mannella