• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ricerca documenti

Sogno o sono desto?

Il pontefice Papa Francesco (nomen omen), al secolo Jorge Mario Bergoglio, argentino di origini piemontesi, il "Santo Padre", "Sua Santità", il "Successore di Pietro", o, più laicamente e prosaicamente, il "Capo (supremo) della Chiesa Cattolica", dopo un crescendo di pronunciamenti avversi alla guerra (in quanto tale), non più tardi di oggi ha definito (= giudicato) "pazzi" tutti quegli Stati che hanno deciso di portare al 2% del Pil nazionale le spese militari (leggasi fucili, pistole, mitra, bazooka, bombe, mine, missili, siluri, carri armati, aerei, incrociatori, sottomarini, satelliti: tutti "oggetti" concepiti per ferire, uccidere, straziare, annientare, non solo gli esseri umani, ma anche gli animali - perché non pensare anche a loro? -, per avvelenare ed insterilire l'ambiente, per rendere un deserto il territorio, oltre ai soldi necessari per il corredo della "carne da macello", oops! delle truppe di combattimento, per il carburante dei mezzi (crisi petrolifera? ma quando?), per il vettovagliamento e, dulcis in fundo per i lautissimi stipendi di capitani, maggiori, colonnelli, generali (di brigata, di divisione, di corpo d'armata), ammiragli, ed altrettanto lautissimi "premi di consulenza" per gli ex colonnelli, gli ex generali, gli ex ammiragli, tutti copiosamente presenti nei Consigli di Amministrazione delle industrie militari (è comprensibile, in pensione - dorata - ci si annoia, non ci si può limitare a portare i nipotini al parco, "non è" da soldati, suvvia!).

"PAZZI", ha detto il povero, sciancato "sindaco" della Città del Vaticano, "pazzi".

Non fuori dalla Storia, non fuori dall'umanità, no: "pazzi", cioè, "fuori di senno", "alienati", "alieni", "sine ratione" ( sia nel senso di intelligenza, raziocinio, sia nel senso di ragione/torto).

Corre alla mente Papa Giovanni XXIIIesimo, che in una sua enciclica - appena 60 anni fa - aveva definito la guerra "aliena ab historia", estranea alla storia.

Lui, da quel buon uomo che era, era stato più delicato, ancorché irresoluto nel suo giudizio, non aveva dato epiteti ad alcuno; il nostro Jorge Mario, invece, c'è andato giù più duro!

"PAZZI", dunque, quegli Stati che hanno fatto tale scelta: non ricordo se c'è anche la nostra Italia (e diciamolo! Patria!), dei cattolicissimi Meloni, Salvini (ricordate il rosario tra le dita?), Silvio, Mattarella, ma anche Letta, Renzi, Tabacci, e mi scusino i non citati.....

Ed i cittadini italiani? Beh, non sono mica obbligati ad ascoltare le "parole" di un Papa (morto un papa se ne fa un altro...)...

Ed i (cittadini) CATTOLICI italiani?

Essi, oltre a rispettare laicamente Mattarella, dovrebbero in forza della loro fede essere devoti al Papa, ed anche "obbedienti" al suo Magistero (sempre se sono cattolici), perché Lui è il Capo della Chiesa, che oltre ad essere la Comunità dei credenti, è fisicamente anche quell'edificio in cui si ritrovano la domenica e le altre feste comandate per rendere gloria a Dio attraverso Gesù Cristo ed il Suo Vangelo.

E dunque?

Dunque, dovremmo auspicare ma soprattutto desiderare (ed anche pregare, chi vuole) che, all'improvviso, in tutte le Chiese d'Italia suonino a festa le campane, per dire:

"Grazie, caro Papa Francesco, abbiamo sentito anche noi quello che hai detto, e vogliamo esserti fedeli!".

E dunque, dovremmo (dobbiamo!) adoperarci perché in tutte le parrocchie d'Italia - dalla Vetta d'Italia a Capo Passero - nasca un dialogo, una riflessione, e soprattutto un'azione per sconfiggere la tragedia epocale attuale; non possiamo, non dobbiamo lasciare che ad opporsi alla guerra, a questa guerra, a tutte le guerre, siano soltanto pochi preti, pochi frati, poche suore, pochi vescovi, pochi cardinali.

Soprattutto, NON dobbiamo lasciarli soli.