Mi riallaccio all'intervento del 17 ottobre, con il quale propongo di sollecitare Giuliano Pisapia a farsi promotore di un'iniziativa capace di favorire, in termini di umana civiltà, un ordinato trasferimento in Europa di cittadini del Sud del mondo in fuga dalla guerra e da atroci dittature. I milanesi della mia generazione ricordano che Milano ha istituito, nel corso degli ultimi decenni, rapporti di gemellaggio con numerose città, grandi e meno grandi, in tutto il mondo.
Qualora decidesse di dare un seguito all'iniziativa di cui stiamo parlando, il nostro sindaco dovrebbe cercare di coinvolgere, in prima battuta, proprio le città gemellate, in particolare quelle europee, invitandole a organizzare, assieme a Milano, un'operazione di grande valore umanitario, e della quale non sfuggirebbe a nessuno anche l'innegabile significato politico.
Un'iniziativa di questo tipo, infatti, condotta in rete da un certo numero di importanti città d'Europa, avrebbe il pregio singolare di bypassare senza arroganza la Ue, con tutte le sue pastoie, le sue devianze, i suoi burocratismi, le sue insensibilità, e forse riuscirebbe persino a trasmettere un pò di elasticità, in sede Ue, ad apparati da troppi anni mummificati. Trovo che le denunce sollevate a questo proposito dal sindaco Giusi Nicolini e dal nostro assessore Majorino siano perfettamente giustificate.
In tema di gemellaggi, mi permetto di fare un'ulteriore proposta: Milano dovrebbe chiedere, senza spocchia e senza secondi fini, di gemellarsi a Lampedusa, offrendo all'isola tutto il sostegno di cui, all'occorrenza, la metropoli lombarda è capace. Penso che una simile offerta permetterebbe a Lampedusa e ai lampedusani di sentirsi un pò meno "isola" e un pò più Europa.
Fonte: Centro Ricerca per la Pace di Viterbo
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Un appello al sindaco di Milano (da proporsi a tutti i Sindaci)
- Bruno Serge
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