Campagna di mobilitazione per difendere e rilanciare il Servizio Civile Nazionale in Italia ed all’estero
Cari fratelli e sorelle, vi scriviamo per rendervi partecipi di un momento storico alquanto significativo che sta vivendo il servizio civile in Italia. Quest’anno il servizio civile celebra il suo 27 esimo anno di età.
La nostra comunità è stata fra i primi enti a coinvolgersi in quest’esperienza e, seppur vi siano stati momenti ed incontri difficili, dobbiamo sottolinearne il beneficio che in tutti questi anni ne abbiamo tratto. Stimiamo che fino ad oggi, attraverso il servizio civile la comunità abbia incontrato non meno di 4000 giovani.
La comunità è stata in questi anni uno degli enti che ha contribuito alla crescita ed al dibattito che questo movimento ha prodotto. Ricordiamo la campagna per l’equiparazione della durata col servizio militare, la nascita ed il riconoscimento dei caschi bianchi, che ancor oggi sono un’esperienza di punta. In questi anni come sapete il servizio civile ha anche vissuto importanti mutamenti. Non ultimo il passaggio da obbligatorio a volontario ne ha cambiato profondamente i connotati.
Negli ultimi anni del servizio civile sostitutivo sono partiti anche 100.000 giovani all’ anno, da quando è volontario il max è stato 50.000 annui;
Prima era obbligatorio dichiararsi obiettori di coscienza, oggi non è richiesto;
Prima era riservato agli uomini, oggi è aperto anche alle donne;
Quest’anno sono stati avviati meno di 25.000 giovani, e chi si presenta alle nostre porte è sempre più alla ricerca di un’ opportunità professionalizzante o di misero guadagno.
Ma non è colpa loro.
Questo è tempo di riforma legislativa per il servizio civile; è stato recentemente depositato un testo normativo che seppur dopo un intenso dibattito fra enti ed istituzioni non risponde a quelle che riteniamo essere le esigenze fondamentali di un servizio civile contemporaneo.
Il servizio civile rimane sempre finalizzato alla difesa non armata e nonviolenta del paese, ma per fare questo i volontari, sia in Italia che all’ estero, necessiterebbero di uno status proprio ed adeguato.
Uno status appropriato, favorirebbe anche la fine della confusione fra volontari in servizio civile, volontari e lavoratori;
I giovani stranieri che vivono in Italia stabilmente, al pari dei giovani italiani, potrebbero essere cittadini attivi, con le stesse potenzialità di costruire la pace e difendere la collettività in modo nonviolento.
Da quando il servizio civile non è più legato obbligatoriamente alla dichiarazione di obiezione di coscienza chiediamo che venga disposto un albo degli obiettori di coscienza, perché chi ritiene, possa continuare a manifestare il proprio dissenso verso la difesa armata che continua a produrre guerre e difendere gli interessi di pochi a discapito dei più.
Queste e molte altre questioni rischiano di sparire dal dibattito sul servizio civile a fronte di una idea di servizio civile per pochi, che sempre di più, di questo passo si confonderà con lavoro a basso costo o socialmente utile o addirittura di un lavoro che va a sostituire lo stato là dove è molto carente.
La comunità da alcuni anni aderisce alla CNESC , rete di Enti di Servizio Civile, che promuove una campagna di sensibilizzazione anche attraverso una raccolta firme ed un convegno che avrà luogo a Roma il prossimo 30 settembre.
Vi chiediamo di sottoscrivere e diffondere l’appello
http://www.firmiamo.it/scn
http://caritas.diocesifrosinone.com/images/stories/istruzioni.pdf
per favorire la restituzione del servizio civile alla società civile.
Ogni eventuale altra informazione può essere chiesta al servizio obiezione e pace
Ringraziandovi per l’attenzione vi mandiamo un abbraccio di pace.
Gli animatori del servizio obiezione e pace
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