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Ieri, 31 dicembre 2017, ho partecipato alla 50a marcia per la pace indetta da Pax Christi, sul tema "Migranti e rifugiati. Uomini e donne in cerca di pace". E' stata un'esperienza intensa e un messaggio forte. Almeno 500 persone, e 8 vescovi, hanno dichiarato, alla società e alla politica, la volontà del popolo cristiano ecumenico e del dialogo interreligoso, di due maggiori obiettivi: accoglienza a migranti e rifugiati ("accogliere, proteggere, promuovere, integrare", dice papa Francesco), e disarmo, a cominciare dalla ratifica italiana del bando Onu delle armi nucleari.

Il tempo continua a scorrere, tranquillo, sempre uguale. Le nostre convenzioni, i nostri 'anni', gli sono assolutamente indifferenti.

Nonostante ciò, noi possiamo decidere di dare un senso al tempo che viviamo, inventarci sempre un tempo nuovo, costruire ogni giorno non solo il presente, ma anche il tempo che verrà: possiamo dare un'opportunità al mondo che vogliamo.

Circolari ministeriali a difesa del decoro dei centri urbani, ordinanze di sindaci che spostano il degrado in periferia, solerti pulizie mattutine di portici e piazze con getti d’acqua su marciapiedi e sottopassi, scomparsa di panchine pubbliche e chiusura di sale d’aspetto nelle stazioni, iniziative di privati cittadini che impediscono a senzatetto di trovare ricovero in un garage regolarmente affittato, multe e denunce a volontari che distribuiscono cibo e bevande a mendicanti… Non è una bella vigilia di Natale quella che stiamo vivendo. In verità è da mesi che assistiamo a episodi di questo tipo, con l’unica differenza che il gelo ha preso il posto del caldo torrido.