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E così siamo arrivati a duemila miliardi di debito. la notizia mette i brividi ma è vera, ed è forse l’ultimo regalo fatto all’Italia dai (presunti) risanatori Tecnici. Come può essere accaduto, dopo tanto rigore, dopo dodici mesi di lacrime e sangue? Da più di un anno si è affermata la vulgata secondo cui l’aumento del debito pubblico porta alla crescita degli interessi sul debito pubblico e dello spread, il differenziale con i tassi tedeschi.

Ho riflettuto a lungo come cristiano e come missionario,nonchè come cittadino, sulla crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando, e sono riandato alla riflessione che noi missionari avevamo fatto sul debito dei paesi impoveriti del Sud. Per noi i debiti del Sud del mondo erano ‘odiosi’ e ‘illegittimi’ perché contratti da regimi dittatoriali per l’acquisto di armi o per progetti faraonici , non certo a favore della gente. E quindi non si dovevano pagare! “E’ immorale per noi paesi impoveriti pagare il debito,” -così affermava Nyerere, il ‘padre della patria ‘ della Tanzania, in una conferenza che ho ascoltato nel 1989 a Nairobi (Kenya). “ Quel debito- spiegava Nyerere- non lo pagava il governo della Tanzania, ma il popolo tanzaniano con mancanza di scuole e ospedali.” La nota economista inglese N.Hertz nel suo studio Pianeta in debito , affermava che buona parte del debito del Sud del mondo era illegittimo e odioso.

Luciano Gallino è la roccia millenaria che resta attaccata alla montagna dopo la frana. Franano i socialisti europei convertiti ai dogmi del (sempre più) libero mercato finanziario; si sgretola l’anima socialdemocratica del Pd perché – dice Gallino – «il centrosinistra è ormai una variante del partito neoliberale, il partito del “Ce lo chiede l’Europa e non abbiamo alternative ”». Lui, il sociologo che negli anni Cinquanta all’Olivetti indagava le trasformazioni del mercato del lavoro, resta immobile. E assiste, incredulo, allo smottamento: «Che fine ha fatto la prospettiva della piena occupazione? ».