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Chi ferma la finanziarizazione dell'industria e le sue ricadute negative sullo sviluppo economico e sociale?

L'industria tradizionale, si è concentrata su progetti non più di espansione industriale , ma che permettono un rapido aumento del valore delle loro azioni.

Assistiamo a grandi imprese a partire dalla ex Fiat oggi Fca, che , guidati da manager finanziari, che effettuano fusioni e acquisizioni, allo scopo di ottenere il miglioramento dell'immagine aziendale e l'apprezzamento delle loro azioni.

I dati sulla crescita industriale divulgati ieri, evidenziano una forte crescita della produzione nel 2017 che e' legata sostanzialmente all'aumento delle esportazioni all'estero con un più 6,1%, questo viene fatto apparire come uscita dalla crisi... come essenzialmente positivo per l'economia Italiana, per i lavoratori, per la popolazione.

I dati 2015 di Banca d’Italia affermano che il mal di pancia del sistema bancario italiano è causato da 361 miliardi di crediti andati a male, 201 dei quali annoverati tra le sofferenze bancarie.

I casi emersi recentemente sulla grande stampa riguardano Banca Etruria, Banca delle Marche, CariFerrara e CariChieti, salvate con un decreto su cui il governo ha posto la fiducia e che ha fatto intorno a 150000 vittime, tra i risparmiatori titolari sia di azioni che di obbligazioni subordinate nelle banche. In pratica si sono salvate le banche e si sono truffati i risparmiatori.

  • 1 - Introduzione

Nelle pagine che seguono tenteremo di approfondire la questione delle difficoltà che sta incontrando il processo di costruzione europeo per effetto di “regole” economiche che stanno entrando sempre più in contrasto con il suo più importante elemento di identità e cioè la sua attenzione ai diritti sociali.

E così siamo arrivati a duemila miliardi di debito. la notizia mette i brividi ma è vera, ed è forse l’ultimo regalo fatto all’Italia dai (presunti) risanatori Tecnici. Come può essere accaduto, dopo tanto rigore, dopo dodici mesi di lacrime e sangue? Da più di un anno si è affermata la vulgata secondo cui l’aumento del debito pubblico porta alla crescita degli interessi sul debito pubblico e dello spread, il differenziale con i tassi tedeschi.

Ho riflettuto a lungo come cristiano e come missionario,nonchè come cittadino, sulla crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando, e sono riandato alla riflessione che noi missionari avevamo fatto sul debito dei paesi impoveriti del Sud. Per noi i debiti del Sud del mondo erano ‘odiosi’ e ‘illegittimi’ perché contratti da regimi dittatoriali per l’acquisto di armi o per progetti faraonici , non certo a favore della gente. E quindi non si dovevano pagare! “E’ immorale per noi paesi impoveriti pagare il debito,” -così affermava Nyerere, il ‘padre della patria ‘ della Tanzania, in una conferenza che ho ascoltato nel 1989 a Nairobi (Kenya). “ Quel debito- spiegava Nyerere- non lo pagava il governo della Tanzania, ma il popolo tanzaniano con mancanza di scuole e ospedali.” La nota economista inglese N.Hertz nel suo studio Pianeta in debito , affermava che buona parte del debito del Sud del mondo era illegittimo e odioso.

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