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Un volto aperto e fiducioso, una sorta di ingenuità del bambino che ancora è presente in lui. Così si presenta questo ragazzo costretto a vivere per strada da poco tempo, ma che sta cercando di uscirne prima possibile, mi dice: “Per strada si sta male, ci sono brutte compagnie, e poi ora arriva l’inverno……”

Luigi di Molfetta ha 49 anni , è un tipo segaligno, scuro di pelle, con gli occhi neri . Mi racconta la sua storia , perché ha bisogno di sfogarsi, dice che la vita gli ha riservato molte vicissitudini, che sono iniziate tutte quando la mamma è morta. . E’ scoraggiato e dice che ha bisogno di parlare , perché quando pensa a come la vita gli ha girato male , va in crisi profonda e ha comportamenti autolesionisti.

Un piccolo stradello devia da una viuzza di collegamento e s’infila stretto tra due gruppi di case morendo in uno spiazzo ridotto per metà pavimentato di fresco per l’altra metà ancora sterrato. A destra, per chi arriva dalla via c’è un muro di cemento adattato con della vernice ad una porta di calcio, sul davanti, la rete di un cantiere edile, a sinistra un terratetto affiancato ad altre casette similari.

Questa settimana alla Casa di Accoglienza, stranamente, ci sono ben quattro italiani ed un ragazzo che viene dal Marocco, ma che è diversi anni che risiede a Massa.

Il fatto poi che dei quattro italiani ben tre siano residenti a Massa e a Carrara, ci dice veramente che la crisi sta stritolando le persone più deboli.

Flash di una chiacchierata davanti alla televisione dopo cena.