Basta schiaffi ai giovani. Diamo un futuro al Servizio civile, "percorso di vita buona"
- Pax Christi Italia
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Mentre vengono tagliati i fondi al Servizio Civile Nazionale, continua una politica di riarmo e vengono trovati 20 milioni di euro per la “mini-naja” ristabilendo di fatto la disparità tra servizio militare e servizio civile, riconosciuto come forma di “difesa della patria” nel maggio 1985.Nel 2007 i milioni stanziati per il Servizio Civile erano 296, quest’anno sono crollati a 170, il prossimo anno arriveranno a 113. I giovani avviati in servizio erano 51 mila del 2007, ora sono previsti 18.000 per il 2011 e 11.000 per il 2012.
In un incontro di formazione alla comunicazione nonviolenta ho proposto una serie di domande per sperimentare un gioco attraverso cui si potrebbe giungere a definire, tramite l'espressione delle opinioni di ogni persona, alcune utili indicazioni per i criteri condivisi più adeguati per realizzare una serie di interazioni efficaci con le persone e con l'ambiente, costruendo procedure e relazioni basate sulla scelta della nonviolenza.
Se qualcuno volesse farsi un'idea sul Kosovo degli anni Novanta, gli risponderei cosi': era un paese, nel cuore della Jugoslavia devastata dalle guerre, dove la stragrande maggioranza della popolazione conduceva da anni una resistenza nonviolenta all'apartheid di fatto imposto dal regime di Milosevic. Le organizzazioni internazionali e i leader del mondo avrebbero potuto appoggiare la lotta dei kosovari, impegnarsi per farla conoscere. Invece praticamente l'hanno ignorata (1). E' accaduto spesso nella storia.
Una parte fondamentale, forse anche principale, dell'opposizione al nazi-fascismo è costituita dalla "resistenza nonviolenta":, da quell'insieme di azioni di non collaborazione e di disobbedienza civile messe in atto da donne e uomini. Leggi lo studio: (2010) Resistenza nonviolenta nella Bergamasca (567.73 kB)
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Sperimentare il metodo del consenso: il gioco della quadriglia
La resistenza nonviolenta nel Kosovo degli anni Novanta e la figura di Ibrahim Rugova
La resistenza nonviolenta nella provincia Bergamasca
E' un aspetto questo che necessiterebbe di un maggiore approfondimento ed esplorazione.
In quest'ottica pubblichiamo volentieri questa tesina di Chiara Visini, studentessa presso il corso di Disobbedienza civile dell'Università di Pisa, che ci ha inviato il prof. Antonino Drago.