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Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? La domanda, antica, può produrre pensiero profondo oppure ottusità, veggenza oppure cieco affanno.

Ci sono momenti della storia in cui la domanda secerne veleni, chiusura all’altro. Uno di questi momenti fu la vigilia delle prima guerra mondiale: nella Montagna incantata, Thomas Mann parla di Tempi nervosi. Anche oggi è uno di questi momenti. La fabbricazione di un’identità con ferree e univoche radici è piena di zelo in Francia, Inghilterra, e nervosamente, astiosamente, in Italia. In Italia un partito xenofobo è al governo e addirittura promette «Natali bianchi», liberati dagli immigrati che saranno scacciati ­ parola del sindaco di Coccaglio, presso Brescia ­ profittando dei permessi di soggiorno in scadenza.

Kakania, ovvero l'imperial regio governo austroungarico così immortalato da Musil, trovò la sua dissoluzione con la prima guerra mondiale, 1915-18, e le nazioni che lo avevano formato con la prepotenza delle armi, si separarono diventando popoli indipendenti. La miseria e nuove violenze fecero poi di questi popoli altre monarchie e stati dittatoriali (fascisti, nazisti, comunisti) fino a una nuova distruzione con la seconda guerra mondiale.

Dopo il caso Sarkozy, dai libri di storia e dalle cronache dei giornali vediamo cosa succede nella società
di Mario Pancera
 
Alla fine di luglio, il presidente francese Sarkozy è stato vittima di una «sindrome vagale» e, sebbene l’Eliseo abbia subito annunciato che il malato è sempre stato cosciente, non ha perso la memoria e così via, la preoccupazione internazionale è stata immediata. Nella primavera scorsa, la moglie del presidente del Consiglio av eva scritto sui giornali che suo marito non stava tanto bene e invocato l’intervento degli amici affinché lo aiutassero. Anche questa notizia fece subito il giro del mondo. L’onorevole Umberto Bossi, è attualmente ministro, eppure come tutti vedono, si muove e parla con fatica a causa di un ictus del 2004.