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Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.

Buongiorno a tutti, sono Costanza Modica, ho 17 anni, il 23 Febbraio ho partecipato al corteo. Insieme ad altri studenti sono scesa in piazza.

Siamo scesi in piazza per manifestare il nostro dissenso contro quello che sta succedendo in Palestina, un genocidio, un massacro di gravità inaudita dimenticato, se non peggio, da tutta la nostra politica e ancor di più dal nostro governo.

Non ne potevamo più, non potevamo più sentirci complici e volevamo manifestare per esprimere chiaramente e con forza il nostro dissenso e lo sgomento per la situazione della popolazione palestinese.

L’intervista rilasciata dal Ministro della Difesa Guido Crosetto (LA STAMPA del 29.01.2024 ) suscita sconcerto tra gli attivisti per la pace e la nonviolenza per i toni apertamente militaristi e bellicosi di un discorso che lo stesso ministro riconosce “difficile da accettare”. Incalzato dalle domande Di F. Olive, infatti, Crosetto ha definito l’invio di navi militari italiane nel Mar Rosso una “priorità”, poiché “c’è una guerra commerciale in atto che vuole alterare le regole globali”, per cui sarebbe giustificato ed urgente l’intervento della nostra Marina.

Tre anni fa partiva la sfida per portare in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare contro la vendita di oggetti con simboli fascisti e nazisti e contro la propaganda delle ideologie fascista e nazista con particolare riferimento alla rete per modernizzare una legislazione che è nei fatti carente, alla luce degli eventi accaduti anche in questi giorni.