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In quanto Conferenza delle Chiese europee (KEK) e Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE)* siamo fermamente determinati, nello spirito del messaggio scaturito dalle due Assemblee Ecumeniche europee di Basilea 1989 e di Graz 1997, a mantenere ed a sviluppare ulteriormente la comunione che è cresciuta tra noi. Ringraziamo il nostro Dio Trinità che, mediante lo Spirito Santo, conduce i nostri passi verso una comunione sempre più intensa.

Venerdì 4 dicembre, manif. di musulmani e cristiani a Torino dalla parrocchia di via Chatillon alla moschea di via Sesia e circolo Banfo per una cena a couscous e dolci. Numerosa. Corteo con distribuzione di tante bandiere della pace del Sermig (diversa, separata, da quella comune a tutto il mondo, di sette colori).

La stima e l’amicizia che da decenni nutro nei confronti di rav Laras, già rabbino capo di Milano, mi portano a interloquire con le sue riflessioni apparse sul Corriere della sera in reazione agli eventi di Parigi e rivolte come appello a tutto l’occidente. Vorrei precisare meglio cosa appartiene come necessità e compito a noi cristiani e agli ebrei, nel dialogo condiviso. In verità chi sono oggi ebrei e cristiani? Sono fratelli gemelli nati da un unico tronco, quello della Bibbia ebraica, da noi cristiani definita Antico Testamento.

Siamo in guerra e prendiamo coscienza che siamo solo agli inizi. È la prima volta dai giorni di Adolf Hitler che le sinagoghe in Francia sono state chiuse di sabato. Tuttavia, è unicamente il tragico attentato al giornale Charlie Hebdo che ha scosso gli europei: i molti e continui attentati ai singoli ebrei e alle comunità ebraiche in tutta Europa in questi anni hanno turbato qualcuno, ma per quasi tutti si è trattato "solo" di ebrei.