Gaza, con più di 40.000 morti e 2 milioni di sfollati, è al collasso umanitario. L’operatività delle Agenzie ONU nella Striscia è estremamente ridotta o addirittura sospesa, come nel caso del World Food Programme, a seguito degli attacchi israeliani.
Come se non bastasse, da ieri in Cisgiordania è iniziata la più vasta operazione israeliana dai tempi della Seconda Intifada. Le città palestinesi del nord sono oggi totalmente assediate e anche i villaggi più piccoli stanno subendo raid molto violenti che hanno già causato morti e feriti.
Gli attacchi israeliani in Cisgiordania non sono una novità ma mai come in queste ore stanno distruggendo strade, infrastrutture, ospedali. La scusa è la solita: stanare “terroristi”, non importa quante vite ci vadano di mezzo. Tutto ciò accade mentre i coloni israeliani esercitano - quotidianamente e nella totale impunità - violenze e umiliazioni indicibili sulle famiglie palestinesi. Girano in rete dei video raccapriccianti.
Purtroppo ci aspettavamo questi sviluppi in West Bank, dove sembra emergere con estrema chiarezza la naturale evoluzione del progetto sionista di occupazione totale della Palestina storica e di pulizia etnica del suo popolo. Lo denunciamo da anni, nella speranza che qualcuno possa fermare il processo. Poi, la storia non farà sconti.
Per tutto questo rispondiamo all’appello di فزعة FAZ3A: come internazionali andiamo insieme in Cisgiordania. Quantomeno per testimoniare i crimini israeliani che vanno avanti indisturbati, nel silenzio assordante dei media mainstream.
Post su fabebook del 29/08/2024