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La strage è di stato

Si sarebbe titolato così anni fa, con un linguaggio crudo ma veritiero.

Non sono morti per un attentato, o una calamità naturale.

Nessuno sa ancora quali siano le vere cause (strutturali, incuria, sovraccarico, errore progettuale) ma è certo che è crollata un'opera pubblica, cui le vittime si erano affidate. Proprietario o controllore, è comunque lo stato che deve garantire l'incolumità dei cittadini (come nel Vajont, come a Stava).

Non contesto la scelta dei funerali di Stato, e solenni, e il lutto nazionale, anche con il rischio di un'enorme ipocrisia. Non giudico chi li ha accettati o rifiutati.

Penso però che lo Stato, che siamo tutti noi, attraverso gli organi istituzionali che lo incarnano (presidenza della repubblica, governo, corte costituzionale, magistratura, forze dell'ordine, ecc.) dovrebbe trovare il modo di assumere la propria responsabilità, ammettere la propria colpa, riconoscere che i morti di Genova sono morti di stato.

Bene ha fatto il presidente della Repubblica, che è segno umano dell'unità dello Stato, a partecipare ai funerali delle vittime. Il suo silenzio con lo sguardo fisso sulle bare è l'unico scatto di dignità che abbiamo visto in questi giorni provenire dalla politica.

(ho atteso il termine dei funerali solenni prima di postare)

Fonte: Post pubblicato su FB il 18/08/2018

Segnalato da Gino Buratti