Il pellegrinaggio da palazzo ducale fino ai piedi della scalinata del duomo di Massa il 30 dic 2014
IL PELLEGRINAGGIO DEGLI INUTILI - Siamo di nuovo qua con un’altra iniziativa decisamente fuori di chiave. Dopo il funerale dei servizi pubblici della pubblica amministrazione provinciale di Massa-Carrara ecco il pellegrinaggio degli inutili.
La retorica governativa, la retorica politica, la retorica mediatica ci hanno additato come inutili. Hanno detto che le Province sono inutili. Ma se il contenitore è inutile è inutile anche il contenuto. Sono inutili i lavoratori, le lavoratrici, il loro lavoro, i loro servizi. Se si toglie il contenitore il contenuto perde forma e si disperde in mille rivoli
Sette giorni fa abbiamo richiesto attenzione sui servizi, oggi la chiediamo su di noi, ma indirettamente sempre sui servizi.
Abbiamo sfilato accettando su di noi la maschera che ci hanno affibbiato, l’unica che ci permette di esistere secondo la loro ottica, come i personaggi di una commedia tragica.
Un settimana fa abbiamo detto che con la legge di in-stabilità scompare la stabilità del lavoro come diritto per tutti. Oggi diciamo, anzi gridiamo, che la retorica governativa, politica e mediatica hanno ucciso un altro principio: la dignità del lavoro chiamandolo inutile.
“Una vita inutile è una morte anticipata” scriveva Goethe. E il lavoro è gran parte della vita.
Abbiamo sfilato in silenzio convinti che il silenzio comunica più dei mille strilli che ci piovono ogni giorno dall’alto. Hanno parlato i nostri cartelli e le immagini. Secondo te questo è inutile? Il nostro silenzio oggi dice un no forte al concetto stesso di inutilità. Per cancellare una cosa il processo è semplice: basta farla passare per inutile.
Hanno e stanno inoculando la concezione di inutilità dentro di noi come dei cavalli di troia che si insinuano nelle nostre coscienze trasformandoci in organismi geneticamente modificati per fare di tutti noi degli ibridi incapaci di formulare un qualsiasi pensiero positivo.
Siamo venuti qua, di fronte al Duomo, ci fermiamo sotto per rispetto dell’istituzione che rappresenta. Se siamo inutili, siamo allora gli ultimi tra i lavoratori, nel lavoro, pubblico o privato che sia. Siamo qua come gli ultimi sperando in un asilo spirituale.
Personaggi di una commedia tragica in cerca di un futuro che ci stanno rubando e chiudiamo qui, come è giusto che sia, con la catarsi dei protagonisti.
No al concetto di inutilità. E’ ora che il boomerang torni indietro.
Flash mob
Chiudiamo con un gesto, un cromatismo.
Appoggiamo i nostri striscioni, i nostri cartelli
Al 3 la nostra richiesta di asilo la affidiamo ai colori.
(dopo che saranno comparse le casacche con i colori)
Abbiamo scelto questi colori, il bianco e il giallo, per chiedere asilo come ultimi. Sotto le casacche ci sono sacchi per i rifiuti. Le cose inutili si gettano.
Con un gesto simbolico ci spogliamo ora delle casacche e dei sacchetti: ci togliamo la maschera e la depositiamo qui ai piedi della scalinata.
“In natura non c’è nulla di inutile, nemmeno l’inutilità stessa” diceva Montaigne.
Anche noi lo pensiamo. Spogliati del concetto di inutilità, siamo convinti con pervicacia della nostra utilità. Torniamo nei nostri luoghi di lavoro a continuare il nostro lavoro utile.
Link Video: https://www.youtube.com/watch?v=wM616ZBFNvA