Signor Presidente del Senato della Repubblica,
nei giorni scorsi abbiamo scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente della Repubblica per chiedere la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana, e conseguentemente un concreto, autentico impegno del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Anche a lei rivolgiamo il medesimo appello chiedendole di farsene interprete presso il Senato della Repubblica.
Non e' chi non veda che in Afghanistan e' in corso una guerra, una guerra terrorista e stragista, una guerra che tutto devasta ed imbarbarisce, una guerra che del suo male non solo affligge un intero popolo martoriato e quanti altri vi sono coinvolti, ma contagia altresi' l'intero pianeta, l'umanita' tutta.
La Costituzione della Repubblica Italiana e' nitida ed intransigente nel proibire la partecipazione del nostro paese a una guerra come quella.
Se forse in passato vi fu chi credette che non di guerra si trattasse ma di "operazione di polizia internazionale", di "missione di pace", o altre non meno ingenue o callide formulazioni, da lungo tempo nessuno puo' piu' ingannare se stesso: di guerra si tratta, che consiste di innumerevoli omicidi, di abominevoli stragi.
La guerra e' sempre nemica dell'umanita'.
La guerra e' il contrario della civile convivenza.
La guerra e' la negazione del diritto, del fondamento stesso di ogni diritto: il diritto di ogni essere umano a non essere ucciso.
Il Parlamento italiano puo' e deve tornare alla legalita': legiferando la fine immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana.
Le chiediamo, signor Presidente del Senato della Repubblica, di adoperarsi affinche' il Senato compia questo atto di legalita', di civilta', di umanita': deliberando la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; e conseguentemente l'impegno del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 7 settembre 2012
Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo