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Sabato 25 marzo il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che sono in corso preparativi in Bielorussia per accogliere un dispiegamento di armi nucleari russe. Sebbene al momento non vi sia la prova di presenza sul territorio di testate, Putin ha affermato che la Russia ha fornito alla Bielorussia missili a capacità nucleare e che dalla prossima settimana inizierà l'addestramento di personale bielorusso per il loro utilizzo. Ha inoltre annunciato che fino a 10 aerei bielorussi sono già predisposti per l’utilizzo di queste armi e che entro luglio verrà completata la costruzione in Bielorussia di un deposito per le testate nucleari.

Ringrazio Luigi Manconi che dalle colonne de la Repubblica ha voluto valutare e commentare le posizioni e proposte di Europe For Peace con la consueta attenzione, rispetto e stima nei nostri confronti.

Non a caso per noi sono sempre stati proficui e importanti i confronti con lui, proprio perché provenienti da posizioni non coincidenti ma «in ascolto».

Concordo con Manconi che le manifestazioni abbiano una grande importanza per la loro carica simbolica, ma credo che ancor di più siano rilevanti i contenuti che sostengono e rilanciano.

Abbiamo conosciuto e ascoltato chi ha fatto la Resistenza, partigiani, sfollati, deportati che ne sono usciti feriti nel corpo e nell’anima per tutto il resto della loro esistenza, ma comunque vivi. Abbiamo poi conosciuto e ascoltato in anni recenti altre vittime di guerre e dittature, dall’America Latina al Medio Oriente, e nessuno di loro per quelle strade vuole più tornare; per tutti loro la guerra è un tabù, il peggiore degli incubi, una follia da “ripudiare”, fuori dalla ragione umana. Per questo chi parla ancora di armi e guerra senza aver compreso la lezione che viene quelle storie è un irresponsabile che segue altri interessi disumani o non è preparato per rappresentare o prendere decisioni per altri… in tutti i casi è da fermare.

“Rifiutando di concedere l’autorizzazione all’esportazione di sistemi militari all’Egitto, l'Italia ha la possibilità di bloccare simili forniture da parte di tutta l’Unione Europea”. E' il passaggio centrale di una lettera che la Rete Italiana Pace e Disarmo ha inviato al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in occasione del quinto anno dal rapimento in Egitto di Giulio Regeni e in vista del Consiglio dei ministri degli Affari esteri dell'Unione europea di lunedì 25 gennaio.