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Un giudizio espresso ieri, senza riserve, dall’Europarlamento: 448 voti contro il governo ungherese e il suo leader, che dal 2010 sta minando nel suo Paese lo stato di diritto e il rispetto delle libertà fondamentali salvaguardate dall’articolo 7 del Trattato dell’Unione Europea.
Per la posizione dominante del Partito Popolare Europeo (Ppe), cui Orban appartiene, Il voto era tutt’altro che scontato.

C'è un appello ineludibile del missionario Alex Zanotelli a ricordarsi dell'Africa, ad aprire gli occhi sulla disperazione dell'Africa, a squarciare la cortina di silenzio che nasconde il dolore del continente che noi abbiamo depredato e che l'Europa vorrebbe ora trasformare in un immenso campo di detenzione in cui sigillare e stremare i suoi abitanti perché non si azzardino a passare il mare per venire a disturbare i sonni delle fratricide borghesie europee.

Le politiche di esternalizzazione dei confini promosse dall’UE avvantaggiano l’industria della sicurezza ma provocano costi umani e di sviluppo altamente dannosi

L'Unione Europea ha voltato le spalle ad un impegno incondizionato per i diritti umani, la democrazia, la libertà e la dignità umana espandendo negli ultimi anni in maniera problematica le proprie politiche di esternalizzazione delle frontiere. Lo sostiene un nuovo Rapporto elaborato dal Transnational Institute e Stop Wapenhandel (Campagna olandese contro il commercio di armi) e rilanciato in Italia dalla Rete Italiana per il Disarmo e dall’ARCI.

In occasione dei sessanta anni dalla firma dei trattati di Roma ci riuniamo, consapevoli che, per salvare l'Europa dalla disintegrazione, dal disastro sociale ed ambientale, dalla regressione autoritaria, bisogna cambiarla.

Un grande patrimonio comune, fatto di conquiste e avanzamenti sul terreno dei diritti e della democrazia, si sta disperdendo insieme allo stato sociale, a speranze e ad aspettative.

La Grecia ha intrapreso la strada per uscire dalla crisi. Il Fmi e la Commissione Europea pretendono nuove misure di austerità per dopo il 2018, peraltro in contraddizione tra di loro, che non sono previste né dai Trattati europei né nella costituzione di nessun paese al mondo, e per questo assolutamente ingiuste, dannose ed inaccettabili.

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