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Associazioni, sindacati, reti e ong hanno inviato una lettera aperta a Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, in cui esprimono profonda preoccupazione per la deriva autoritaria assunta dal governo turco.

Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell'uomo, della democrazia e della libertà?”. La domanda di papa Francesco ha guidato l'1-2 luglio 2016 il seminario promosso dal Centro Studi di Pax Christi Italia intitolato “L'Europa per la pace”, aperto da mons. Luigi Bettazzi e Romano Prodi e proseguito con i contributi di Sergio Paronetto, Paolo Beccegato, Renato Sacco, Franco Dinelli, Siriana Farri (nuova segretaria del Centro Studi) e Maurizio Simoncelli.

Tra un mese, una barriera metallica di 250 metri, che, volendo, si può estendere fino a 370, chiuderà il confine tra l’Italia e l’Austria, al Brennero. Alla barriera si accompagna una legge, definita “blocca profughi”, che consentirà al governo austriaco, di dichiarare lo stato di emergenza e respingere i richiedenti asilo che riterrà in più, senza alcuna distinzione rispetto al Paese di provenienza. Queste sono le notizie che aprono la maggior parte dei quotidiani di oggi.

«L’Europa sta male. Ma tutti i problemi che abbiamo non troveranno soluzioni senza l’Europa». Per anni co-presidente dei Verdi al Parlamento di Strasburgo, Daniel Cohn-Bendit, oggi settantenne, si dichiara «profondamente europeo». Figlio di ebrei tedeschi rifugiati a Montauban nel ’33, diventato cittadino francese l’estate scorsa, l’ex leader del Maggio ’68 parigino non crede alla fine dell’Ue. Ma di questa «policrisi» (migranti, economica, rischio di Brexit..), dice «L’Europa non uscirà come ci è entrata. l’Europa sopravviverà al 2016 ma non si sa in quale stato. La crisi greca aveva già messo la coalizione europea alla prova, la crisi dei profughi ancora di più. Ci sarà un’Europa dopo la crisi ma sarà un’altra Europa».

Il 3 ottobre scorso si è commemorato il secondo anniversario della strage di Lampedusa, una delle più gravi nella storia degli esodi attraverso il Mediterraneo: almeno 368 morti annegati, in massima parte eritrei in fuga dalla feroce dittatura di Isaias Afewerki. A quell'eccidio seguì un corale quanto retorico "Mai più", tradito appena otto giorni dopo. L'11 ottobre successivo, infatti, non meno di 268 persone di nazionalità siriana, tra le quali molti bambini, morirono a sessanta miglia a sud di Lampedusa, per il mancato soccorso delle autorità italiane.

La Fiom aderisce a manifestazione nazionale per la Grecia di sabato 14 febbraio

Le ultime decisioni della Bce sul debito greco, ampiamente annunciate dalle dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel, rappresentano un atto gravissimo che continua a subordinare il bene di una popolazione e le sue scelte democratiche alle logiche finanziarie e speculative.