• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

È su Lodi che simbolicamente ci giochiamo davvero l'anima come comunità e democrazia, nella lotta e nel riconoscimento di uguali diritti e uguali doveri.

Ho ammirato la decisione di Corrado Formigli ieri che, nel pieno di una crisi di governo seria, inedita e inaspettata sulla manovra economica, ha deciso di dedicare l'apertura del suo programma a Lodi. E su Lodi ha continuato a mantenere l'attenzione per tutta la trasmissione.

Non era mai accaduto che per campagne politiche si mettessero di mezzo i bambini.

La cosa bella nelle nostre scuole è quella purezza che si perde purtroppo con il passare degli anni per cui bambini di diversa provenienza, diverse religioni, diverso colore della pelle dopo pochi minuti superino barriere che la politica ci mette anni ad affrontare.

«Con gli occhi per terra la gente prepara la guerra». Mi è tornata in mente, quella strofa lontana, in questi giorni feroci dell’odissea dell’Aquarius, da ieri elevata ufficialmente a sistema – con Salvini che reitera la chiusura dei porti alle ultime navi di profughi in arrivo – in cui tutto, ma davvero tutto, sembra perduto: la politica, l’umanità, l’elementare senso di solidarietà, noi stessi, il nostro rispetto di noi e degli altri cancellato da un ministro di polizia che fa della pratica disumana della chiusura dei porti un metodo di governo… Mi è tornata in mente perché è quello che sento nell’aria, che leggo nelle facce, negli sguardi, nei cattivi pensieri di (quasi) tutti. Odore di guerra, e occhi a terra (lo sguardo del rancore che promette sventura).

"Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, colleghi senatori, prendendo la parola per la prima volta in quest’Aula non possa fare a meno di rivolgere innanzitutto un ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha deciso di ricordare l’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali, razziste, del 1938 facendo una scelta sorprendente: nominando quale senatrice a vita una vecchia signora, una persona tra le pochissime ancora viventi in Italia che porta sul braccio il numero di Auschwitz.

© 2024 Accademia Apuana della Pace.