Lodi è la vera partita che ci restituisce il polso della nostra democraticità e umanità
- Arianna Ciccone
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È su Lodi che simbolicamente ci giochiamo davvero l'anima come comunità e democrazia, nella lotta e nel riconoscimento di uguali diritti e uguali doveri.
Ho ammirato la decisione di Corrado Formigli ieri che, nel pieno di una crisi di governo seria, inedita e inaspettata sulla manovra economica, ha deciso di dedicare l'apertura del suo programma a Lodi. E su Lodi ha continuato a mantenere l'attenzione per tutta la trasmissione.
Lasciamo i bambini fuori dalle campagne elettorali: Appello al Sindaco di Lodi
- Maurizio Verona
- Categoria: Democrazia
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Non era mai accaduto che per campagne politiche si mettessero di mezzo i bambini.
La cosa bella nelle nostre scuole è quella purezza che si perde purtroppo con il passare degli anni per cui bambini di diversa provenienza, diverse religioni, diverso colore della pelle dopo pochi minuti superino barriere che la politica ci mette anni ad affrontare.
Decreto Sicurezza: Una normativa raccapricciante e violenta
- Federica Borlizzi
- Categoria: Democrazia
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La differenza tra giustizia e legalità è un concetto elementare.
Oggi abbiamo segnato una ulteriore distanza, incolmabile oramai, tra questi due principi, con l'approvazione del Decreto Legge Salvini su immigrazione e sicurezza.
Una normativa raccapricciante, criminogena, violenta.
L'Italia che crolla: cosa fare?
- Umberto Franchi
- Categoria: Democrazia
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Crollano i ponti , le scuole, le chiese, franano le colline, tracimano i fiumi, deragliano i treni, cadono i ponteggi... insomma la "nave Italia" sta affondando con morti , feriti e gravi danni all'Ambiente.
Cosa fare ?
Ma la Germania degli anni ‘30 era razzista?
- Stefano Cristiano
- Categoria: Democrazia
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Di fronte agli episodi sempre più frequenti di discriminazione razziale si è aperto un dibattito, a mio avviso fuorviante, sul fatto se l'Italia sia o meno un paese razzista.
Proviamo a porci una domanda apparentemente provocatoria: la Germania degli anni 30 era razzista?
«Con gli occhi per terra la gente prepara la guerra». Mi è tornata in mente, quella strofa lontana, in questi giorni feroci dell’odissea dell’Aquarius, da ieri elevata ufficialmente a sistema – con Salvini che reitera la chiusura dei porti alle ultime navi di profughi in arrivo – in cui tutto, ma davvero tutto, sembra perduto: la politica, l’umanità, l’elementare senso di solidarietà, noi stessi, il nostro rispetto di noi e degli altri cancellato da un ministro di polizia che fa della pratica disumana della chiusura dei porti un metodo di governo… Mi è tornata in mente perché è quello che sento nell’aria, che leggo nelle facce, negli sguardi, nei cattivi pensieri di (quasi) tutti. Odore di guerra, e occhi a terra (lo sguardo del rancore che promette sventura). "Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, colleghi senatori, prendendo la parola per la prima volta in quest’Aula non possa fare a meno di rivolgere innanzitutto un ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha deciso di ricordare l’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali, razziste, del 1938 facendo una scelta sorprendente: nominando quale senatrice a vita una vecchia signora, una persona tra le pochissime ancora viventi in Italia che porta sul braccio il numero di Auschwitz.
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Vincere la sfida della disumanità
L'intervento di Liliana Segre al Senato il 5 giugno 2018