Chiesa e politica: non possiamo tacere (1)
- Accademia Apuana della Pace
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Il Concilio Vaticano II una memoria ancora operante per la pace. Intervista a Daniele Menozzi
- Alessandro Santagata, Daniele Menozzi
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60 anni dopo. Intervista a Daniele Menozzi, docente di storia alla Normale di Pisa: «Proprio allora iniziò a sgretolarsi la tradizionale teoria della "guerra giusta": fu riconosciuta la liceità dell’obiezione di coscienza»
Nell’anniversario del Concilio Vaticano II abbiamo intervistato Daniele Menozzi, professore emerito di Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Un dio non teista nel bambino che nasce
- Raniero La Valle
- Categoria: Cristianesimo
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Il Natale ha portato quest’anno con sé una serie di provocazioni che aprono questioni e chiedono risposte di grande portata per tutti.
La prima provocazione è stata quella del naufragio dei migranti avvenuto la notte di Natale; se ne è accorto il giornalista Antonio Padellaro che, come usa “Il Fatto quotidiano” che chiede sempre conto ai furfanti delle loro malefatte, il 28 dicembre sul suo giornale ha chiesto conto a Dio di non aver proteso la sua mano per afferrare le manine dei bambini che affogavano nel Mediterraneo; per la risposta chiedeva a padre Spadaro, direttore della “Civiltà Cattolica”, di informarsene presso il papa Francesco. Non si era accorto però che nel messaggio natalizio il papa, ripetendo quanto aveva detto a Mytilene e in molte altre occasioni, già aveva fatto suo questo dramma invocando che non si restasse indifferenti di fronte a “immense tragedie che passano ormai sotto silenzio” quando “rischiamo di non sentire il grido di dolore e di disperazione di tanti nostri fratelli e sorelle”, a cominciare dai migranti, dai profughi e dai rifugiati i cui ”occhi ci chiedono di non girarci dall’altra parte, di non rinnegare l’umanità che ci accomuna, di fare nostre le loro storie e di non dimenticare i loro drammi”.
Hélder Câmara “il clamore dei poveri è la voce di Dio”
- Anselmo Palini
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“Hélder Camara è stata una delle grandi figure della Chiesa e dell’umanità con la missione di predicare la giustizia e l’amore come via alla pace” (Paolo VI), “un profeta capace di toccare nell’animo tutta una folla” (Roger Schutz, fondatore di Taizè). Padre Bartolomeo Sorge ha scritto che “dom Hélder appartiene alla schiera dei profeti che Dio ha suscitato nell’epoca del Concilio”, mentre Oriana Fallaci nel suo libro Intervista con la storia l’ha definito “l’uomo più importante dell’America latina, l’uomo che sfidava i governi e le dittature militari denunciando le ingiustizie, gli abusi, le infamie che altri tacevano”. Paolo Giuntella, il compianto quirinalista del TGUno, ricordando il suo primo incontro con Hélder Camara, ha scritto che “gli era sembrato di stringere la mano a un giusto, a un profeta dell’Antico Testamento immerso però nelle acque del Giordano, le acque della grande tenerezza del Nuovo Testamento”. E il teologo belga, padre J. Comblin, ha scritto che dom Hélder “è stato profondamente mistico e profondamente politico. Univa perfettamente azione e contemplazione”.
Oscar Romero, testimone-martire di giustizia e di pace
- Anselmo Palini
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Il 24 marzo la Chiesa ricorda i Missionari Martiri, proprio nel giorno in cui quarant’anni fa l’arcivescovo di San Salvador veniva assassinato mentre celebrava l’Eucaristia
AMORE IN AZIONE Un appello a favore di un impegno corale in difesa di papa Francesco fatto oggetto di attacchi continui da lobby e media reazionari e da gruppi di potere dentro e fuori la Chiesa è stato lanciato dal Premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel non solo ai cattolici ma a quanti condividono valori di umanità e di pace. Adolfo Pérez Esquivel, il premio Nobel per la pace argentino, lancia un appello a sostegno di Papa Francesco, del suo impegno per l’ambiente, la giustizia, la pace, per una Chiesa chinata sui poveri.
Noi, partecipanti al Sinodo panamazzonico, condividiamo la gioia di vivere tra numerosi popoli indigeni, quilombos, costieri, migranti, comunità alla periferia delle città di questo immenso territorio del Pianeta. Con loro abbiamo sperimentato la forza del Vangelo che agisce nei piccoli. L’incontro con queste persone ci sfida e ci invita a una vita più semplice di condivisione e di gratuità. Influenzati dall’ascolto delle loro grida e lacrime, accogliamo di cuore le parole di papa Francesco: “Molti fratelli e sorelle in Amazzonia portano pesanti croci e attendono il conforto liberatore del Vangelo, la carezza amorevole della Chiesa. Per loro, con loro camminiamo insieme”.
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Amore in azione: a sostegno di papa Francesco
Patto delle catacombe per la casa comune: Per una Chiesa dal volto amazzonico, povera e serva, profetica e samaritana