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Avverto la necessità, ma non credo di essere il solo, di aprire un dibattito sul ruolo e sul senso dell'Accademia Apuana della Pace, sulla quale, insieme ad altri, ho speso non poche energie.
Forse è il bisogno di tentare di gettare un sasso, senza nascondere la mano, nello stagno troppo fermo dell'AAdP, nella consapevolezza che la pace, la nonviolenza, la giustizia abbiano bisogno non di spazi statici, ma di momenti e realtà  in movimento, in discussione, in divenire.

Nel risponderti , cara AAdP ,mi riferisco anche al bel commento di Barbara sul pensiero circa Gandhi e il Gandismo.
Condivido quanto esprimete con linguaggio accorato e realisticamente rivolto al nostro quotidiano. Cosa manca in effetti è la partecipazione che fa l'azione. Una partecipazione nel migliore dei casi legata al tempo che ciascuno di noi dedica o meglio ancora ritaglia dalla propria vita individuale troppo legata ai bisogni voluti o creati dalla società in cui viviamo.