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"Forse Silvia si è convertita, forse per necessità, forse per sopravvivenza nel tempo della prigionia, forse per intima convinzione. Non credo per la "Sindrome di Stoccolma", tipica di chi prova un sentimento per il proprio sequestratore, che si alimenta per tutto il periodo della prigionia fino a tradursi in un rapporto d'amore e di sottomissione volontaria, perché in questo caso Silvia, appena liberata, non avrebbe detto orgogliosamente: «Sono stata forte». E al suo ritorno non avrebbe abbracciato con gioia i suoi familiari, dopo essersi separata per sempre dal suo amore.

Oggi, 25 aprile, ho deciso di esporre la bandiera della PACE sul cancello di casa mia: essa sorride e mi è grata, perché finalmente è uscita da un cassetto e sventola libera sotto il sole, tra il mare e le Apuane...

Pochi purtroppo la vedranno, in questo deserto che ormai sono diventate le nostre strade, ma rimarrà li a lungo, gliel'ho promesso.

Perché questa bandiera e non il tricolore?

Nell’ottobre del 2016 i suini neonati degli allevamenti della provincia di Guangdong, nel sud della China, cominciarono ad ammalarsi per il virus della diarrea epidemica suina (PEDV), un coronavirus che colpisce le cellule che ricoprono l’intestino tenue dei maiali. Quattro mesi dopo, tuttavia, i piccoli suini smisero di risultare positivi al PEDV, anche se continuavano ad ammalarsi e a morire.

Gli interventi straordinari devono essere rivolti a tutti coloro che ne hanno subito gli effetti, indipendentemente dalla nazionalità, dal titolo di soggiorno, dalla durata della permanenza precedente sul territorio.

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