Replica del Sindaco di Massa all'articolo pubblicato su "Left-Avvenimenti"
- Accademia Apuana della Pace
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A completamento della pubblicazione della lettera aperta del "Comitato Usciamo dal Silanzio" di Massa Carrara al Sindaco Pucci relativa ad un articolo comparso sulla rivista "Left-Avvenimenti", pubblichiamo la replica del Sindaco inviata alla rivista.
Alla giornalista Sofia Basso
redazione Left-Avvenimenti
e p.c. al Direttore Pino Di Maula
Gentile Sofia Basso ,
ho letto su Left del 9 maggio scorso l'articolo che mi riguarda. In base all'art. 8 della Legge sulla stampa 47/1948 intendo replicare come segue:
Alla giornalista Sofia Basso
redazione Left-Avvenimenti
e p.c. al Direttore Pino Di Maula
Gentile Sofia Basso ,
ho letto su Left del 9 maggio scorso l'articolo che mi riguarda. In base all'art. 8 della Legge sulla stampa 47/1948 intendo replicare come segue:
Nuovi veleni contro la libertà
- Mario Pancera
- Categoria: Democrazia
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Parliamo delle intercettazioni ordinate dalla magistratura per provare fatti criminali e rese pubbliche dai mass media. Per l'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali "ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere interferenza di pubbliche autorità e senza riguardo alla nazionalità".
In Italia, oggi, che cosa accade? Che si vogliono leggi per negare questo diritto. Si terrorizzano i mass media perché tacciano la verità. I segni indicatori sono molti. La tentazione di mettere il bavaglio alla stampa ha radici profonde ed è tipica dei regimi dispotici, fascisti e comunisti, tutti ferocemente antilibertari e anticristiani. Non c'è nessuna "dittatura dolce": l'espressione è aberrante, fuorviante e stupida; tutte le dittature sono atroci, da Stalin a Pinochet, poiché si basano sul totale dominio di alcuni su tutta la nazione.
Alti esponenti politici hanno usato, contro le proteste popolari (cioè contro i cittadini che esprimono apertamente il pensiero in ambito comunale a proposito di immondizia, alta velocità, privatizzazione dell'acqua, lavoro precario, aeroporti inutili ), termini come "ribellismo" e "localismo". Non scherziamo: queste sono due espressioni usate in passato nei partiti comunisti e fascisti per mettere a tacere gli avversari. Usarle oggi significa essere fuori tempo, ma significa anche avvertire gli italiani: "Attenti, non siamo cambiati".
La minaccia addirittura di incarcerare i giornalisti che, dando notizie non solo sulla criminalità spicciola e sui festival canori, ma anche sui malaffari della politica, sui maneggi e i latrocini dei politicanti e dei loro sostenitori a danno del Paese, informano gli italiani su quanto avviene alle loro spalle, è una minaccia mortale alla libertà di stampa. E, se si imbavaglia la stampa, non è finita la libertà dei giornalisti, è finita la libertà di tutti. Su autorevoli siti giornalistici si fa esplicito riferimento all'Italia 1930. Le organizzazioni dei giornalisti protestano, ma non basta. Cattolici impegnati, uomini di chiesa, se ci siete, fatevi sentire.
Mario Pancera
A proposito della "Lettera a Gomorra" di Roberto Saviano (Anna Maffei)
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Articolo di Anna Maffei pubblicato su "La Repubblica" del 29 settembre 2008
Leggere la prosa asciutta, fatta anche di nomi e cognomi, date e circostanze, responsabilità elencate e attribuite con precisione, percepire l'indignazione, la sacra indignazione di questo giovane uomo, figlio, come me, della stuprata terra di Campania, riascoltare resoconti di fatti di sangue troppo in fretta archiviati è stata un'esperienza dolorosa.
Leggere la prosa asciutta, fatta anche di nomi e cognomi, date e circostanze, responsabilità elencate e attribuite con precisione, percepire l'indignazione, la sacra indignazione di questo giovane uomo, figlio, come me, della stuprata terra di Campania, riascoltare resoconti di fatti di sangue troppo in fretta archiviati è stata un'esperienza dolorosa.
Perché prevalga il senso della giustizia (Dacia Maraini)
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Pubblicato sul "Corriere della sera" del 17 giugno 2008 e tratto da "Notizie minime della nonviolenza in cammino", n. 567 del 3 settembre 2008
Stiamo assistendo a una campagna martellante per arrivare (e in parte ci siamo arrivati) a una legge restrittiva nei riguardi delle intercettazioni telefoniche. Gli argomenti che si considerano più utili per suscitare l'indignazione dell'opinione pubblica sono due: l'alto costo degli ascolti e il numero delle intercettazioni in aumento, per cui ormai praticamente "tutti gli italiani" sarebbero spiati da un orecchio maligno e insinuante che fruga nella vita personale senza riguardo, con una particolare propensione per le infedeltà, gli inciuci, i pettegolezzi, insomma i particolari più scabrosi e intimi della vita privata.
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