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Pubblicato su Notizie Minime della nonviolenza - n. 796 del 20 aprile 2009


Viviamo in un eterno presente, per molti versi angosciante, senza apparente passato e nemmeno futuro.
La memoria, sempre cosi’ difficile da tramandare, e’ rimossa perche’ disturba il presente e mette a disagio. Particolarmente evidente per il 25 aprile o per la Giornata della Memoria. Si e’ iniziato con la cosiddetta “memoria divisa”, destra e sinistra, fascismo ed antifascismo, che doveva pero’ ricomporsi in nome di una par condicio del tutto arbitraria, che poneva sullo stesso piano partigiani e nazifascisti.

È stato detto che nella campagna per le elezioni europee di tutto si è parlato tranne che dell'Europa: si è parlato della tragica figura di Berlusconi, che rischia di essere travolto dalle sue ricchezze e dalla loro intrinseca forza di corruzione; si è parlato della deriva del Partito democratico, che dice di voler essere grande per combattere la destra ma si ostina a voler restare nel suo piccolo per correre da solo, fino all'assurda decisione di votare "sì" al referendum del 21 giugno; si è parlato della sinistra divisa, o meglio della sinistra "nuova" e suicida che per vivere si è proposta di distruggere (di "buttare") la sinistra vecchia da cui era uscita; ma non si è parlato di che cosa andare a fare in Europa.

Sabato  a Vicenza è successo un fatto gravissimo per l’incolumità dei vicentini e per la democrazia a Vicenza e in Italia, io ero presente e sento il dovere morale di raccontare ciò che ho visto per dare una informazione corretta e reale a differenza di tante tv e giornali che manipolano i fatti per compiacere al proprio editore/padrone.