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A livello Europeo le persone che hanno un lavoro sono il 71,1% , ma in Italia solo il 57,2%.

Nel 2008, 10 anni fa, in Italia i disoccupati iscritti ai Centri per l'impiego erano il 6,1% pari a 1.480.000 persone, oggi sono l'11,1%, pari a 3.200.000, persone, senza calcolare quelli che sono disoccupati e sfiduciati non si iscrivono più ai centri per l'impiego (circa 3 milioni).

Dobbiamo in qualche modo ringraziare i tifosi dell’Atalanta se, in questi giorni, sta riemergendo la figura inquietante di Cesare Lombroso (che in realtà si chiamava Marco Ezechia Lombroso), il medico di fine ottocento considerato il fondatore dell’antropologia criminale. Li dobbiamo ringraziare – dopo aver abbondantemente stigmatizzato il loro comportamento offensivo allo stadio San Paolo di Napoli il 2 Gennaio, dove hanno esposto una bandiera della loro squadra con l’effige appunto del Lombroso - perché hanno srotolato sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere, la persistenza nella società italiana dell’idea di improbabili giustificazioni biologiche del razzismo.

La lotta di classe dopo la lotta di classe. Con questa formula, nel 2012, Luciano Gallino ci invitava a rileggere i decenni successivi agli anni Settanta per capire forme e cause di una tragedia sociale annunciata. «Non è affatto venuta meno la lotta di classe» – ci diceva uno dei pochi sociologi contemporanei rimasto fedele alla funzione della propria disciplina come coscienza critica della società. Semmai ha cambiato verso, non più dal basso verso l’alto ma viceversa, dal momento in cui il mondo del privilegio aveva dichiarato guerra al mondo del lavoro per riprendersi il terreno perduto, e molto di più. Per ristabilire brutalmente le distanze sociali. E aveva stravinto.