A vecchi frequentatori del seminario America Latina e ai potenziali nuovi interessati

La mia intenzione, per superare le varie problematiche sorte col tentativo di passare la gestione del seminario a una minga, era di invitare gli amici e le amiche che lo desiderassero, a un più modesto “Dialogo sull’America Latina”, come avevo già anticipato a qualcuno.

Ho riflettuto su quale tema avrebbe potuto incentrarsi fruttuosamente il “dialogo” su una America Latina continuamente in movimento, per poter così concretizzare la mia proposta a inizio d’anno.

Cercando di riprendere il ritmo normale delle nostre informazioni sull’America Latinae scusandoci per il lungo silenzio ecco qui il primo numero dell’anno di Notizie Indio-Latine. Seguirà a ruota il secondo perché i vuoti da colmare sono molti. Buona lettura di quante sceglierete fra le segnalazioni qui fatte. A.Z.

L’assassinio dell’arcivescovo di San Salvador non fu organizzato in 24 ore. Da mesi vi erano segnali precisi e anche il Vaticano, in due occasioni, aveva avvisato Monsignor Romero di questa possibilità. Romero prese quindi alcune semplici precauzioni, ma non accettò mai di farsi condizionare nella sua azione pastorale.

«Dovresti parlare della storia della regione», mi ha detto dom Pedro appena arrivata a casa sua, il 9 dicembre. Nell’apprendere che la rivista Caros Amigos mi aveva chiesto di tracciare un suo profilo per rendergli omaggio, Pedro mi aveva risposto per email: «Cara Maria Júlia, ti ringrazio per l’affetto, ma questo omaggio di Caros Amigos mi imbarazza molto. In ogni caso sei tu a rispondere di quello che scriverai. Io ti chiedo di dare risalto, soprattutto, al carattere comunitario di tutta la nostra lotta. Io sono solo un componente dell’ingranaggio».

Carissima, carissimo,
sono rientrato da poco dal Brasile, dove, dopo alcuni impegni lavorativi, ho incontrato amici e visitato progetti che la nostra Rete accompagna da tempo. Sono capitato in un momento in cui si sta sviluppando una nuova protesta sociale. Gruppi di centinaia di giovani delle periferie, chiamati “Rolezinhos”, che si convocano su internet e, invadono gli Shopping Centers, suscitando paura nei frequentatori abituali, dal momento che arrivano in massa. Ma sono diversi dai manifestanti dello scorso luglio che accusavano il Governo di distogliere i fondi per la scuola, la salute, i trasporti per costruire gli stadi.

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