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Pubblicato su "Il manifesto" del 3 luglio 2007


Buon trentesimo compleanno alla campagna mondiale di boicottaggio contro la multinazionale Nestlè. Fu lanciata il 4 luglio 1977 contro il marketing aggressivo del latte artificiale nei paesi a basso reddito; prese di mira in particolare l'azienda che a quei tempi sembrava la più colpevole, e che essendo leader del mercato, è da esempio per le altre. È tempo di bilanci. Anche la Ribn, Rete italiana boicottaggio Nestlè (www.ribn.it) li farà, in una settimana di iniziative dal primo al 7 luglio.
È servita l'azione di disturbo? Nestlè e le altre hanno cambiato il loro comportamento? La giornalista del "Guardian" Joanna Moorhead è andata in Bangladesh per verificare "se la Nestlè ha, come afferma, cambiato in meglio il suo comportamento, o se hanno ragione gli organizzatori del boicottaggio a mantenere alta la pressione, non solo su Nestlè ma su tutti i produttori di latte artificiale". E ne ha ricavato, scrive, la sensazione che "se i boicottatori mollassero la presa anche solo per un attimo, le compagnie guadagnerebbero rapidamente terreno".

Tratto dalla "Nonviolenza in cammino", n. 1323 del 11 giugno 2006

Ringraziamo Alberto L'Abate (per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) per averci messo a disposizione il seguente testo di John Friedmann: "si tratta della nuova introduzione al libro da me curato, Empowerment, verso il potere di tutti, edito nel 2004 dalle edizioni Qualevita di Torre dè Nolfi (Aq).

n Bangladesh si muore di occidentalismi. La nostra moda, quella low cost che ci piace indossare per risparmiare e sentirci fighi per aver risparmiato – le dichiarazioni del Presidente della Camera Laura Boldrini che in un’intervista a (D) di Repubblica ha spiegato recentementee come le piaccia acquistare nei negozietti dei cinesi, insegnano -, viene prodotta, anche, nella poverissima Dacca, dove uno stipendio si aggira sugli 83 centesimi di euro al giorno.

Per il quinto anno consecutivo dopo lo scoppio della crisi Banca Etica ha chiuso anche il 2012 con volumi positivi: il capitale sociale ha raggiunto quota 42milioni e 790mila € (+22% rispetto al 2011); la raccolta di risparmio si è portata a quota 789milioni € (+8% sul 2011) e soprattutto hanno continuato a crescere i finanziamenti erogati da Banca Etica a favore di imprese sociali e famiglie socie della banca: i crediti deliberati ammontano a 813 milioni (+7% sul 2011).