Femminicidio
- Associazione A.R.PA.
- Categoria: Violenza di genere
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A cosa serve chiamarlo femminicidio? La parola omicidio comprende già i morti di tutti i sessi!"
No!
Alessandra
- ComboniFem - Redazione Newsletter Suore Comboniane
- Categoria: Violenza di genere
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Alessandra è stata uccisa a pochi chilometri da noi, a Pastrengo, dal suo ex-compagno, la sera dell’8 giugno. La storia di Alessandra Maffezzoli è identica, purtroppo, a quella di tante altre donne. È una storia che ripercorre uno schema sempre uguale: lei decide di chiudere la relazione, lui la uccide.
Riflessione sull'uccisione di Sara
- Michela Murgia
- Categoria: Violenza di genere
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In mezzo alle grida indignate dei giustizialisti del giorno dopo, a me l'ultima cosa che interessa è sapere se verrà dato l'ergastolo all'uomo che ha ucciso Sara di Pietrantonio.
Molto più importante mi pare capire perché di uomini come quello in Italia ce ne siano migliaia e picchino, violentino o uccidano altrettante donne ogni anno.
Cultura del consenso e violenza sessuale
- Cristiana Sani
- Categoria: Violenza di genere
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La base di un rapporto sessuale è, per definizione, il consenso. Sì vuol dire sì. No vuol dire no.
Ma, troppo spesso, il no, inteso come dissenso al rapporto, sembra non essere sufficiente per qualificare un atto come violenza sessuale, sia a livello giudiziario, sia a livello mediatico, sia a livello di opinione pubblica, con buona crisi della tanto agognata cultura del consenso. Il "no" non basta, si è detto. E non basta perché c'è sempre e comunque una gonna troppo corta, un alcolico di troppo o un capello troppo curato ad aver provocato lo stupratore.
Nominare la violenza
- Maria G. Di Rienzo
- Categoria: Violenza di genere
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Il progetto femminista del "nominare" comporta, nell'ambito della violenza, 1. rendere visibile ciò che è invisibile, 2. definire inaccettabile ciò che è accettato e 3. insistere sulla problematicità della normalizzazione. Il nominare permette alle donne di dare appunto un nome alle esperienze di violenza subita, e di sfidarle spostandole dalla sfera privata a quella pubblica, spostando anche in questo modo i confini di quel che è un comportamento socialmente accettabile o inaccettabile.
Non puoi avere tutto
- Maria G. Di Rienzo
- Categoria: Violenza di genere
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Dunque, volete parlare con me. Di donne, di femminismo. Di violenza, sessismo, stupro. Siete convinti di avere un sacco di argomentazioni e spiegazioni e idee che io non avrei mai sentito prima. Non volete mica essere aggressivi o supponenti, si tratta solo di discutere. E io non voglio parlare con voi. Che atteggiamento è questo?
Cittadine giornaliste
- Maria G. Di Rienzo
- Categoria: Violenza di genere
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La 25enne Ragae Hammidi di Casablanca, Marocco, ha una doppia vita. Cinque giorni la settimana frequenta una scuola commerciale, ma nei fine settimana è una giornalista che esce nelle strade con una piccola videocamera e gira video di persone e questioni che i professionisti dei media lasciano in disparte: “Riporto quel che accade alle ragazze e alle giovani donne. E’ la mia storia. Se quelli che avrebbero la responsabilità di farlo non lo fanno, allora ho il dovere di dirlo io.”, dice Hammidi. E fa un esempio.
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