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A Gaza stanno morendo i civili, tantissimi civili, persone normali in carne ed ossa, con i loro sogni, le loro speranze, i loro progetti per un futuro di pace e di giustizia per tutti.

A Gaza stanno morendo i bambini, tantissimi bambini, il futuro di un popolo annientato da una pioggia di bombe di cui, i sopravvissuti, non comprenderanno mai la ragione.

Le nostre mani grondano sangue. Le nostre mani hanno dato fuoco a Mohammed. Le nostre mani hanno soffiato sulle fiamme. Viviamo qui da troppo tempo perché si possa dire “non lo sapevamo, non lo abbiamo capito prima, non eravamo in grado di prevederlo”. Siamo stati testimoni dell’enorme macchina di incitamento al razzismo e alla vendetta messa in moto dal governo, dai politici, dal sistema educativo e dai mezzi di informazione.