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Siamo al quinto giorno di attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Scriviamo questo comunicato nel mezzo del suono incessante dei bombardamenti, che proseguono ininterrottamente giorno e notte, tenendoci svegli e nel terrore assieme a tutta la popolazione di Gaza. Sentiamo sulle nostre teste il rumore continuo dei droni e dei caccia F16 che sorvolano il cielo della Striscia. Ogni attacco di questa offensiva militare indiscriminata e sproporzionata riaccende i terribili ricordi di Piombo Fuso. Al momento le strade di Gaza, solitamente caotiche e affollatissime, sono surrealmente deserte, la gente non può far altro che cercare rifugio nelle proprie case.

L’ambasciatore israeliano all’ONU Ron Prosor ha mandato una lettera (*) per chiedere alle Nazioni Unite e ad altri rappresentanti della comunità internazionale di impedire alla nave Estelle di Ship to Gaza di raggiungere la sua destinazione. Se questo significa che Israele ha deciso di cedere all’ONU il controllo sulle acque territoriali palestinesi si tratta di un passo avanti.

Ho avuto una discussione con mia figlia il giorno che è stata colpita da uno sparo.
Uscendo dalla porta di casa per andare a scuola aveva annunciato, nel modo in cui fanno i bambini che nel pomeriggio, invece di tornare a casa per preparare l’esame fissato per il giorno dopo, prima sarebbe andata a giocare da un’amica.