• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ogni morte ci diminuisce. AssoPacePalestina ritiene che l’assassinio dei tre giovani coloni israeliani sia un crimine che non possa essere giustificato. Coloro che lo hanno commesso non sono certamente “eroi” perchè oltre ad aver tolto la vita a tre persone disarmate hanno minato fortemente la causa palestinese, oltretutto nel momento in cui si era formato un governo di unità nazionale.
Tutto ciò non giustifica l’occupazione e la colonizzazione della Palestina e le continue rappresaglie messe in atto dal governo israeliano contro la popolazione civile palestinese che per ricercare i tre giovani e trovare i responsabili ha messo a ferro e fuoco un intera popolazione punendola collettivamente per un crimine commesso da precisi responsabili.

Quello di ieri è un atto importante che è stato compiuto dall’Assemblea Generale dell’Onu, Riconoscere finalmente alla Palestina un posto come Paese Osservatore dell’Onu alla pari di altri piccoli stati come per esempio il Vaticano non è solo un atto importante, ma un bel passo in avanti in questo faticoso e travagliato processo di pace che va avanti da piu’ di 70 anni, cioè dal 1948, quando Ben Gourion proclamo’ la nascita dello stato ebraico con capitale a Jerusalem. E’ un bene anche per Israele che questo riconoscimento della Palestina avvenga dentro l’aula politica piu’ importante con un enorme consenso dei paesi, piccoli e grandi. Puo’ essere la volta buona per distinguere i veri costruttori di pace dai profeti di sventura.

Ieri (29/11/2012 ndr) l'Onu ha riconosciuto alla Palestina il rango di "Stato Osservatore".
Brava Italia! Ma ora riapriamo i negoziati e chiudiamo definitivamente questo conflitto.
Bene: l'Assemblea Generale dell'Onu che riconosce alla Palestina il rango di "Stato Osservatore"! Un fatto storico. Brava: l'Italia che vota SI!! Un altro fatto storico. Bis: e ora chiudiamo per davvero questo conflitto!!!

Il corpo di un bambino trucidato, sventrato, sanguinante. Il cadavere di un uomo fatto a brandelli, con nel viso, magicamente risparmiato, ancora l’espressione del terrore. Una donna colpita a morte, non piu’ riconoscibile. Le immagini che arrivano da Gaza sono le solite del 2009, manca solo la voce di Vik a raccontarcele. Una drammatica ripetizione di eventi, senza fine, senza soluzione. E, dall’altra parte, la mano grondante sangue di uno Stato assassino, sostenuto in tutto e per tutto dagli sciacalli di un Occidente sempre piu’ infame. E un diffuso senso di impotenza, inferiore solamente alla rabbia, all’indignazione, al furore.