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È prodotto dal virus dell'egoismo. E non è solo politico. Il cardinale di Milano ricorda che san Carlo rimase nella città appestata per farle trovare nella preghiera nuovo coraggio e speranza   di Mario Pancera   Il berlusconismo è dentro di noi, un virus. È stato pure chiamato qualunquismo, menefreghismo, fascismo e così via a ritroso nei tempi: i virus sono mutanti, resistenti, aggressivi.

L'evoluzione della crisi, che impone in tempi ravvicinati la necessità di nuova elezioni politiche generali, rende urgente una grande mobilitazione politica per evitare che si vada a votare per la terza volta con la vigente legge elettorale, meglio conosciuta come "porcellum", essendo stata definita una "porcata" dal suo presentatore, l'on. Calderoli, che - evidentemente - ne ha fornito l'interpretazione autentica. In questo nuovo sistema elettorale, l'effetto congiunto del meccanismo delle liste bloccate e della sostituzione dei collegi uninominali con circoscrizioni elettorali di grandi dimensioni ha espropriato l'elettore da ogni residua possibilità di influire sulla formazione della rappresentanza parlamentare, con la conseguenza che le scelte dei candidati operate dalle élites dirigenti dei partiti non possono in alcun modo essere censurate, sconfessate o corrette dal corpo elettorale.

Alcuni giorni fa (il manifesto 11/8) ho letto con grande interesse l'articolo di Giulio Viale «Ambiente, perché il mondo si sente così male». La sua analisi è assai corretta e incisiva. Questo mondo si deve dare una regolata urgente se non si vuole distruggere irrimediabilmente. Non possiamo continuare senza un'inversione di rotta totale.

Dieci anni fa centinaia di migliaia di persone, giovani e adulti, donne e uomini di tutto il mondo si diedero appuntamento a Genova per denunciare i pericoli della globalizzazione neoliberista e per contestare i potenti del G8, intenti a convincere il mondo che trasformare tutto in merce avrebbe prodotto benessere per tutti. Le persone che manifestavano a Genova erano parte di un grande movimento "per un mondo diverso possibile". Era nato a Seattle nel 1999 con una grande alleanza fra sindacati e movimenti sociali, e ancor prima nelle selve del Chiapas messicano. Nel gennaio 2001 si era incontrato nel grande Forum sociale mondiale a Porto Alegre in Brasile che aveva riunito la società civile, i movimenti, le organizzazioni democratiche di tutto il mondo.