L'acqua è un bene comune! Opponiamoci alla privatizzazione e finanziarizzazione del servizio idrico
- Tommaso Fattori
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Mi sono stropicciato gli occhi. Un (bel) pezzo sul fallimento della privatizzazione dei servizi idrici in Gran Bretagna è stato pubblicato proprio dal Corriere della Sera, a firma del corrispondente da Londra. L’articolo è intitolato «La Gran Bretagna è diventata una fogna a cielo aperto: ‘La gente morirà per l’inquinamento’».
Scriveva qualche tempo fa l’inviato del Corriere: “Le aziende idriche in Inghilterra sono state privatizzate all’epoca di Margaret Thatcher e spesso mettono il profitto davanti alla sicurezza. Sotto accusa è anche la loro gestione: Thames Water, che rifornisce d’acqua Londra, è sull’orlo della bancarotta e si profila il ricorso al salvataggio pubblico, a spese dei contribuenti” e aggiunge “Non stupisce dunque che dalle file del Labour si levino voci che chiedono la rinazionalizzazione dell’industria idrica”.
Lettera ai Deputati della Commissione Ambiente (Forum Italiano Acqua)
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ci permettiamo di scriverLe come Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, una rete associativa cui aderiscono più di settanta organizzazioni nazionali e più di mille comitati territoriali, accomunati dalla consapevolezza dell'importanza dell'acqua come bene comune e diritto umano universale, dalla necessità di una sua salvaguardia per l'ambiente e per le future generazioni, dalla determinazione per una gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici.
Non intratterrete i nostri bambini con false illusioni e bolle di sapone
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Ormai è chiaro: qualcuno sta giocando sulla vita e sul futuro dei nostri bambini.
Acqua e sanità come diritti umani (Cittadinanza Attiva)
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L'attenzione ai diritti è dunque per noi prioritaria e per questo motivo, ma anche perché è consuetudine iniziare le relazioni con una citazione, per non essere dunque da meno, ho voluto iniziare questa mia, riportando un enunciato dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani del settembre 2007:
E' ormai tempo di considerare l'accesso all'acqua potabile e ai servizi sanitari nel novero dei diritti umani, definito come il diritto uguale per tutti, senza discriminazioni, all'accesso ad una sufficiente quantità di acqua potabile per uso personale e domestico - per bere, lavarsi, lavare i vestiti, cucinare e pulire se stessi e la casa - perché solo così si può migliorare la qualità della vita e la salute.
Ancora una volta: errori ai danni dei cittadini!!!
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Ormai è chiaro: si sta verificando una vera e propria espropriazione dei Beni Comuni, in primis dell'acqua.
I cittadini devono sapere che privatizzando i servizi pubblici saranno in
balia totale di quanto verrà deciso ,in piena libertà, dai potenti
e dagli affaristi. Dimostrazione ne sia quanto sta accadendo in questi
giorni in tutt'Italia.
S.O.S. acqua a Cosenza - appello di Alex Zanotelli
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La democrazia è trasparente, liquida e assume molte forme
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È in corso la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare per fare dell'acqua un bene comune e non più l'occasione di profitto e di arricchimento di qualcuno che mette in bottiglia la sete di tutti, mentre un altro inquina G. Ra.
Roma Raccogliere 50.000 firme per una legge di iniziativa popolare è un obiettivo alla portata dei movimenti e più in generale delle persone convinte che l'acqua sia un bene comune dei viventi. La campagna ha avuto un avvio effettivo e assai promettente nello scorso fine settimana. È importante andare avanti. Nessuno deve temere di non essere all'altezza, nessuno è isolato: il movimento è diffuso in tutte le regioni italiane, con 60 reti nazionali e più di 400 comitati territoriali. E questo è solo l'avvio. In futuro si aggregheranno altre forze e il risultato apparirà ancora più accessibile.
I sei mesi di raccolta firme devono diventare di più: un'occasione per ottenere non solo una legge buona,nel senso di una proposta democratica e innovativa in tema di acqua, ma anche e soprattutto per formare un movimento, convinto dei suoi mezzi e delle sue buone ragioni che impari a elaborare un modello politico diverso, adatto ai tempi che sono stretti e ai pericoli che sono grandi.
Di solito i grandi della terra alludono al pericolo delle guerre per l'acqua, in un futuro indeterminato ma prossimo e su questa base tentano di convincere le popolazioni ad affidare il problema, difficile, insolubile, alle capacità e alla forza d'intervento di loro stessi, elettisi padroni dell'acqua.
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