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Non capisco proprio l’acrimonia, la supponenza e forse anche l’odio nei confronti di Grillo in uomini di sinistra in teoria liberi da condizionamenti di partito.
Enrico Deaglio, per esempio,  ha titolato un suo intervento sull’ultimo Venerdì di Repubblica: “Il Grande Vuoto che esaltò la destra e che oggi ci rifila un Grillo”.

Nel 1884 Eleanor Marx comincia a battersi pubblicamente a favore della questione femminile, organizza comizi per il diritto alla libertà di parola e viene malmenata dalla polizia, denuncia con i discorsi e con l’opuscolo «L’inferno della fabbrica» quello che accade a uomini, donne, bambini nel mondo del lavoro. Basta il titolo e si ha un’idea dell’impegno dell’autrice. Siamo a Londra, Eleanor è figlia di Karl Marx, ha solo 29 anni; suo padre è morto l’anno prima. La giovane si batte per i diritti di chi non ha diritti.

Il Monti e la Fornero, una coppia da tragedia greca! Ma non ce l’ho con loro come attori, anzi addirittura per certi versi mi sono simpatici. È la filosofia, che mettono in scena, il mio terrore:  un’ombra che si aggira per il mondo e che spaventa, come una volta si diceva del comunismo.

Ecco i veri quesiti che la popolazione della Valle si pone sulla costruzione della Tav e ai quali il governo Monti dovrebbe rispondere, se davvero vuole accettare un confronto circostanziato e documentato. Perché o si assume il metodo (giusto) usato per bocciare le Olimpiadi di Roma o quello (sbagliato) dell'alta velocità in Val di Susa.

Monti mi ricorda  per certi versi l’indimenticabile Chance, il candido giardiniere interpretato da Peter Sellers nel film Oltre il Giardino. Ed in ciò chiaramente mi è molto simpatico. Chance è un ingenuo che sa solo le cose che riguardano il giardino, quando muore il suo padrone finisce per essere scambiato per  un economista,  tutto perché lui risponde alle domande con riflessioni ovvie relative al suo lavoro.