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Il Monti e la Fornero, una coppia da tragedia greca! Ma non ce l’ho con loro come attori, anzi addirittura per certi versi mi sono simpatici. È la filosofia, che mettono in scena, il mio terrore:  un’ombra che si aggira per il mondo e che spaventa, come una volta si diceva del comunismo.

Ecco i veri quesiti che la popolazione della Valle si pone sulla costruzione della Tav e ai quali il governo Monti dovrebbe rispondere, se davvero vuole accettare un confronto circostanziato e documentato. Perché o si assume il metodo (giusto) usato per bocciare le Olimpiadi di Roma o quello (sbagliato) dell'alta velocità in Val di Susa.

Monti mi ricorda  per certi versi l’indimenticabile Chance, il candido giardiniere interpretato da Peter Sellers nel film Oltre il Giardino. Ed in ciò chiaramente mi è molto simpatico. Chance è un ingenuo che sa solo le cose che riguardano il giardino, quando muore il suo padrone finisce per essere scambiato per  un economista,  tutto perché lui risponde alle domande con riflessioni ovvie relative al suo lavoro.

Monti sulle Olimpiadi ha fatto una scelta ovvia perché conseguente alla sua politica. Sarebbe stato invero inammissibile che mentre chiede ai cittadini rigore e sacrifici si impantanasse in progetti e spese derivate incontrollabili e insostenibili. Comunque in ogni caso ha dimostrato serietà e preso quindi dei punti. L’avvenimento induce ad una riflessione più profonda.

Il 2012 è cominciato da poco, portandosi una grossa eredità dall'anno appena trascorso, una feroce crisi economico-finanziaria che, come sempre, è andata a colpire principalmente chi già aveva difficoltà ad andare avanti. L'ondata di freddo e di gelo delle ultime settimane ha completato il quadro già drammatico, mietendo decine di vittime tra i clochard, i senza volto, con una triste new entry: il pensionato. Persone che vivono con meno di 500 euro il mese, da ripartire tra affitti, bollette, cibo, medicine. Anziani soli, abbandonati a se stessi, storie che nessuno conosce, salvo quando divengono tragedie.

L’art. 18 della legge del 20 maggio 1970 ( denominata Statuto dei Diritti dei Lavoratori), recita: “ il Giudice con sentenza dichiara inefficace il licenziamento o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo ed ordina al datore di lavoro di stabilimento che occupa più di 15 dipendenti di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro” . L’art. 18 sostiene anche che il Giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore pari alla retribuzione ed ai contributi assicurativi persi, dal giorno del licenziamento fino al suo reintegro. Il lavoratore ingiustamente licenziato e reintegrato, può richiedere il risarcimento pari a 15 mensilità rinunciando alla reintegrazione sul lavoro.