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Mi sembra di capire che la manovra fiscale, sia la vecchia, sia quella che ora si anticipa al 2012  sulla base degli ordini pervenuti dalla CE e dagli USA, sia quella che poi si farà nel 2013 e 2014, sia quello che succederà nelle borse di qui ad allora, rappresentino tutti momenti che incideranno gravemente, come sempre, sui redditi dei lavoratori dipendenti. E ciò attraverso molteplici strade e strumenti: ritorno di vecchie e aggiunta di nuove tasse, aumenti regionali e locali, minor benefici fiscali, minor servizi sociali, tagli alle finanze locali, etc. etc.

Chiediamo a tutte le persone di volontà buona e di retto sentire di far sentire la propria voce al Parlamento italiano affinché non rifinanzi le guerre e le stragi in Afghanistan e in Libia.

La partecipazione italiana a quelle guerre è illegale, poiché viola l'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.
La partecipazione italiana a quelle guerre è già costata troppe morti, tra cui quaranta giovani soldati italiani.

Il vastissimo e trasversale fronte Sì-Tav è tornato ad esporre con grande «forza» i propri argomenti:manganelli, ruspe, gipponi.
Il tutto condito dalle solite litanie di slogan e luoghi comuni gridati incessantemente da mille altoparlanti.
In tutta la vicenda del Tav sulla Torino-Lione la costante più macroscopica, anno dopo anno, è sempre stata la totale assenza di argomenti di merito a favore e la più stretta censura sugli argomenti di merito a sfavore.

Egregio signor Presidente Napolitano,

sono una cittadina italiana che ne ha abbastanza. In questo paese abbiamo 31.000 euro a testa di debito pubblico e lo stato chiede prestiti per pagare gli interessi sul debito; l'Italia partecipa a guerre sputando sulla sua stessa Costituzione; abbiamo in vigore leggi razziali, la scuola pubblica è stata distrutta assieme alla rete del welfare, alla sanità e alla tutela del lavoro.

Il centro è cieco, la verità si vede dai margini. Quest'affermazione di metodo, propria degli studi post-coloniali e anche della più recente "antropologia di prossimità", mi è tornata in mente la mattina del 27 giugno alla Maddalena, frazione di Chiomonte, quando visto da lassù - da quel fazzoletto di terra sulla colletta che divide il paese dall'autostrada del Frejus - il mainstream che ha segnato ossessivamente la vicenda della Tav è apparso di colpo per quello che è: vuota somma di affermazioni prive di senso reale. E si è affermata una realtà totalmente altra rispetto a quella che viene raccontata nei "luoghi che contano", nei palazzi del potere, nelle redazioni dei giornali, dagli opinion leaders metropolitani.

Il risultato dei referendum è inequivocabile.
È una vittoria dei movimenti che delinea finalmente una nuova agenda politica ecologista: "La difesa dell'acqua è un dovere di legittima difesa del genere umano. Perché di acqua siamo, e quando lo neghiamo stiamo tradendo la più antica memoria dell'umanità" (Eduardo Galeano).
Una nuova agenda politica antiliberista, che segna definitivamente il tramonto delle politiche neoliberiste messe in atto sia dal centrodestra che dal centrosinistra.
Una nuova agenda politica in cui la legg

Non era voce dal sen fuggita quella di Roberto Castelli, viceministro della Repubblica italiana. Sicché il suo timore (l'auspicio?) che in un futuro prossimo si debba far ricorso alle armi per respingere le "orde" d'immigrati è subito tradotto in proposta concreta dal compare Francesco Speroni. Autentico pioniere del razzismo leghista, a suo tempo indagato per attentato alla Costituzione e banda armata, costui è uno senza peli sulla lingua quando si tratta di competere in rozzezza, cattiveria, disprezzo degli "altri", dei diritti e della democrazia.