• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Buon Natale, Natale buono!

Ho ricevuto alcune risposte "morali" (distinguere chiaro il bene dal male) alla provocazione evangelica inviata con qualche pensiero di Scquizzato (v. sotto). In effetti, il vangelo è uno sconvolgimento difficile da accettare. Chi può dire di averlo davvero accettato? Altro che dolce consolazione! Ci toglie le sicurezze ben sistemate, le gerarchie di valori, la morale chiara.

Per Natale, mentre ci lasciamo sedurre dal rito consumistico degli addobbi e dei regali, capita anche a voi di sentirvi un po' più buoni, o almeno di desiderarlo? E vi capita anche di avvertire un pizzico di nostalgia rievocando la poesia del presepe della vostra infanzia, quando tutto – così ci pare – era più semplice, più genuino, più vero?


Questo titolo mi accorgo ora che è ripreso da un libretto di Yves Congar, Pour une église servante et pauvre (Les Editions du Cerf, Paris, 1963, pp. 150).  Nelle conclusioni Congar dice, tra l'altro: Abbiamo molto da fare per passare dal semplice piano morale - dove operiamo con uno spirito personale di umiltà e di servizio, ma in strutture di casta e di riserva di caccia (chasse garde) - al piano delle concezioni ecclesiologiche stesse (cioè di come dobbiamo pensare la chiesa) (Enrico Peyretti).

© 2024 Accademia Apuana della Pace.