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In molte regioni dell’America Latina gli stati nazionali non proteggono i loro cittadini, in particolare i settori popolari, gli indigeni, i neri e i meticci, i quali si trovano indifesi di fronte alla violenza del narcotraffico, delle bande criminali, delle guardie private delle imprese multinazionali e, benché appaia paradossale, delle stesse istituzioni armate dello Stato, come la polizia e le forze armate.

La crisi del Venezuela e la salita al potere di Jair Bolsonaro si combinano con uno scivolamento dell’A.L. verso una graduale irrilevanza nella politica mondiale e una relativa perdita di autonomia nelle sue relazioni internazionali, in un contesto internazionale più incerto e pugnace. Il professore dell’università di Tella (Cile), Juan Toklatian, analizza la congiuntura latinoamericana e i nuovi scenari. Da Juan Gabriel Tokatlian / Nueva Sociedad Febbraio 2019.

Come è noto, Nicolas Maduro, in data 21 maggio 2018 è stato eletto per un nuovo mandato a Presidente della Repubblica del Venezuela con il 67,7 dei voti, l’opposizione rappresentata da Heri Falcon, ha ottenuto il 21,2 %.

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